Recensione: Gotthard
L’omonimo esordio discografico della band svizzera, proveniente per metà dal Canton Ticino, esce nel 1992 e fissa la prima impronta significativa di un percorso che porterà la band di Lee e Leoni a poter essere considerata una realtà di punta del panorama hard rock mondiale.
Questo full-length già determina la matrice stilistica dalla quale emergeranno risultati considerevoli negli anni successivi. Sebbene molti tratti spigolosi dell’aspetto compositivo “primitivo” verranno col tempo smussati, avvicinando maggiormente la band al mainstream, “Gotthard” rappresenta per certo una pedina importante nello scacchiere discografico del combo svizzero.
Il songwriting adottato si presenta accattivante, graffiante ed intriso di quella carica energica peculiare delle correnti hard rock che strizzano l’occhio a sonorità sleaze. Composizioni che prevedono, all’interndo di una tracklist di grande potenza, qualche ballata memorabile e qualche momento dal sapore old-style più vicino al blues che all’hard rock per un prodotto finale di caratura superiore.
I brani composti alternano rock energico e di grande impatto sonoro (citazione di merito per l’opener, Hush e Mean Street Rocket) a quello magnetico i cui chorus e refrain hanno presa immediata come su Take Me e sulla blueseggiante Get Down, fino ad incontrare rock-ballad di spessore di nome Angel e l’acustico di All I Care For. Il tutto è arricchito da assoli di gran gusto, vissuti da Leoni con quel magistrale tocco rock.
Le sezioni ritmiche sono incalzanti e sanno sorreggere senza eccessi anche i momenti più bluesy o quelli in chi la melodia cerca di filtrare questo accattivante e bizzoso songwriting. Non ultima va citata la prestazione dietro al microfono di Steve Lee, degno di poter competere con le maggiori celebrità del tempo.
La produzione tende a mettere in evidenza ogni singolo strumento a maggior conferma dell’elevata capacità dei singoli di saper esprimere in ogni sfumatura il relativo temperamento artistico. Bene il bilanciamento degli strumenti nelle diverse circostanze, tanto in quelle decise quanto in quelle passionali.
Per concludere. “Gotthard” è un esordio discografico a cui molte rock band dovrebbero aspirare per qualità, presa emotiva e carica energica. Un disco che sintetizza l’hard rock in maniera perfetta e che si appropria della personalità dei propri esecutori capaci, negli anni successivi, di cambiare la condotta compositiva con grande elasticità.
Forse non passerà alla storia come un masterpiece del genere, ma è un capitolo necessario per comprendere l’evoluzione e le caratteristiche che tanti fan amano di loro ancora oggi dopo sedici anni da questo debutto discografico. Ebbene sì, c’è stato un pò di “Gotthard” in ogni lavoro successivo. Scoprirlo è un piacere da gustare con grande compiacimento, ma prima godetevi questo piccolo gioiello.
Nicola “nik76” Furlan
Tracklist:
01 Standing In The Light
02 Downtown
03 Firedance
04 Hush
05 Mean Street Rocket
06 Get Down
07 Take Me
08 Angel
09 Lonely Heartache
10 Hunter
11 All I Care For
12 That’s It (Bonus Track)
Line up:
Steve Lee: Vocals
Leo Leoni: Guitars and Vocals
Marc Lynn: Bass
Hena Habegger: Drums