Recensione: Grand Materia
Non si può certo dire che il combo svedese abbia avuto una carriera fortunata. Nonostante sia da tanti anni sulle scene non ha mai goduto di molta notorietà. E come se non bastasse i guai legati al moniker (per un periodo hanno dovuto pubblicare gli album col solo nome di Lefay) dopo che hanno lasciato la Black Mark per cercar fortuna nella più quotata Noise ed alcuni loro problemi più personali non hanno certo contribuito a migliorare il loro stato.
E’ certamente un peccato perché i Morgana Lefay, forse anche più di altri gruppi svedesi e non, propongono un loro sound personale che li distingue dalla moltitudine di band power che si scopiazzano tra di loro proponendo sempre gli stessi giri rubati alle grandi band degli anni ’80, inflazionando decisamente il mercato discografico e che, nonostante questo (nda: naturalmente è un parere molto personale), hanno avuto un successo più grande di quanto meritavano.
Rytkonen ed Eriksson (cantante e chitarrista dei ML) che proporrei come i 2 leader del gruppo hanno optato per una soluzione tra certo power tellurico e il thrash metal (mai celata la passione di Eriksson per i Metallica), quindi un sound duro, dalle tinte oscure ma con molte divagazioni melodiche.
Oggi la band, abbandonata dalla Noise dopo le scarse vendite del loro ultimo album “S.O.S.” (nda: un album più che dignitoso), ritorna con ““Grand Materia”, sotto l’ala protettrice (?!) della Black Mark e finalmente con il proprio nome scritto per intero. 5 anni sono passati dai tempi di SOS e ben 9 da quel piccolo gioiello che risponde al nome di “Maleficium” la cui bellezza rimane, ahimè ancor oggi inarrivabile.
Grand Materia è un concept in cui si propongono i temi tanto cari alla band: tempo, esoterismo, immortalità, ordini segreti, oscure conoscenze etc. il tutto ambientato nell’Europa più buia, quella delle sante inquisizioni. La storia è ben congeniata, interessante ed il bellissimo booklet è più che esaustivo, segno di quanto i ML abbiano voluto far le cose per bene non lasciando niente al caso.
La personale voce al vetriolo del cantante ha ormai definitivamente abbandonato gli acuti di una volta, forse per non stemperare la compattezza finale del sound, e ci si è anche allontanati da soluzioni troppo lente e oscure presenti negli album precedenti come la sinistra “Harga” (contenuta in “The Seventh seal”), “Bloodred sky” (in: “SOS”), o ancora la bella “The devil in me” (Maleficium) e l’epica “To Isengard” (dell’album “Sanctified”). Qui siamo di fronte a tracce veloci e di sicuro impatto con refrain che rappresentano la giusta miscela tra durezza e melodia come nella trainante “Angels Deceit” o “I roam” o ancora “My Funeral is calling” che alterna sapientemente pezzi arpeggiati e ritmiche sostenute. La title – track è un mid – tempo roccioso con il classico refrain sostenuto da un coro dalle tinte gotiche, un marchio di fabbrica dei Morgana Lefay. Il refrain di “Hollow” segue le più classiche leggi del thrash mentre “On the other side”, “The operation of the sun” e “Blind” rappresentano altri buoni capitoli dell’album forse meno immediati dei precedenti. Purtroppo non tutto fila liscio e, seppur il prodotto finale è più che buono, forse i momenti più rilassati contenuti nel disco se da una parte danno giustizia all’atmosfera del concept; vuoi perché sono eccessivamente prolissi, vuoi per quel pizzico di anonimato di troppo, non danno certo giustizia all’ascoltatore, la cui mente in quei frangenti tenderà a svolazzare verso altri lidi.
Come già detto sopra Maleficium è ancora inarrivabile ma Grand Materia è un buon album, con qualche pecca ma fatto col cuore.
Tracklist
01. Grand Materia
02. My Funeral Is Calling
03. Only Endless Time Remains
04. Hollow
05. Edge of Mind
06. On the Other Side
07. Sangreal (double vinyl bonus track)
08. I Roam
09. Emotional Sanctuary
10. Angels Deceit
11. The Operation of the Sun
12. Blind
13. My Task Is Done (Reconcile with Time)
