Recensione: Gutter Superstars
Come spesso accade nel Rock’n’Roll la classica festicciola di classe fatta su misura per rimorchiare riesce a compiere il miracolo: un manipolo di sbarbati in quel di Modena nell’occasione imbraccia gli strumenti, mette insieme un po’ di cover e dà il via al progetto The Unripes. Passa un po’ di tempo e i Nostri iniziano a scrivere brani propri. Poi concerti, concorsi, split vari finché prende corpo e anima il demo 2007, dal titolo Gutter Superstars, contenente sette brani, oggetto della recensione.
My Muse is Called Rock’n’Roll, la prima traccia, simboleggia la dichiarazione d’intenti fin dal titolo: una chitarra sporca, come da tradizione per il genere, ne ammorba il coro, sparato in faccia e stupendamente irriverente, a metà fra i grandi L.A. Guns e Joan Jett and Blackhearts. I Want a Label “tira” molto di più verso l’Hard’n’Roll inglese, scimmiottando i Wrathchild per quanto attiene le chitarre a zanzara, Darlene gode di asce durissime e dei soliti chorus che fanno tanto Hair Metal anni Ottanta mentre Pray For Rock’n’Roll spinge a fondo sull’acceleratore, avvicinandosi agli stilemi del classico brano HM. Il quinto pezzo, Gutter Superstars, è ancora L.A. Guns al 100%, grazie a una sezione ritmica massiccia supportata alla grande dalle due sei corde, soli compresi. Nell’occasione, la voce alcoolica di Alessandro Serradimigni fa il resto.
Guys Unripes non si scosta di un millimetro dai clichè dell’Hard tanto in voga lungo il Sunset Boulevard più di vent’anni fa e, come giustamente mi aspettavo, gli Unripes chiudono Gutter Superstars Demo 2007 con il lentone strappamutande. Just Another Day vive di atmosfere a la Cinderella nella parte iniziale grazie a splendide tastiere che accompagnano la voce, senza dubbio all’altezza di un brano tanto impegnativo. Gli altri strumenti se ne stanno in disparte fino al tenero solo di chitarra centrale e si chiude a braccia in alto e accendino acceso. Se un pezzo del genere l’avesse scritto il Bon Jovi di turno ce lo saremmo sciroppato in “heavy rotation” nei palinsesti radio di mezzo pianeta.
I The Unripes non inventano niente di nuovo, saggiamente stanno però molto alla larga dal cadere nell’errore di strafare. Si limitano ad applicare al meglio la lezione dei grandi gruppi americani – e non – dai capelli cotonati di inizio anni Ottanta con l’ardore di un combo italiano sufficientemente tamarro. Lo Sleaze, il Rock’n’Roll, l’Hard Rock sporco e graffiante non morirà mai grazie anche a questi fedeli discepoli. Produzione e suoni accettabilissimi, packaging con Cd leopardato professionale.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1 – My Muse Is Called Rock‘n’Roll
2 – I Want A Label
3 – Darlene
4 – Pray For Rock‘n‘Roll
5 – Gutter Superstars
6 – Guys Unripes
7 – Just Another Day
Line-up:
Alessandro Serradimigni – voce e chitarra
Michele Pelillo – chitarra
Fernando Regna – basso
Michael Santoli – batteria