Recensione: Hail To The Heroes

Di Manuel Gregorin - 21 Febbraio 2022 - 10:34
Hail To The Heroes
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2022
Nazione:
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78

Confesso che un gruppo dall’India non mi era ancora mai capitato di ascoltarlo!
Va certamente detto che a differenza di una volta quando era solo un affare anglo americano o al limite tedesco, oggigiorno la musica rock e metal è diventata internazionale. Da diversi anni ormai troviamo band dai paesi più disparati: Brasile, Argentina, Scandinavia, Grecia, Australia, Francia, Ucraina, Isole Faroer senza dimenticare il contributo dell’Italia che si è ritagliata già da un ventennio il suo spazio. Quindi non deve stupire più di tanto che anche da altre parti del globo, come i territori del sud est asiatico, cominci a spuntare qualche artista locale: ne sono un esempio gli indiani Girish And The Chronicles (abbreviato GATC).
Band con un nome un po’ anni 50 ma un suono debitore agli anni 80 che spazia fra hard rock, NWOBHM ed hair metal, vede in formazione oltre al leader Girish Pradhan nel ruolo di cantante e chitarrista ritmico, Suraj Tikhatri alla chitarra, Nagen Mongrati alla batteria e Yogesh Pradhan al basso, tastiere e alla produzione.

Attivi già da qualche anno, esordiscono nel 2014 con “Back On Earth” a cui fa seguito “Rock The Highway” del 2020 fino a venir notati dalla Frontiers Music per la quale danno alle stampe il nuovissimo “Hail To The Heroes“, titolo che vuole omaggiare gli eroi che hanno fatto la storia la musica rock e metal. Degli eroi in patria d’altronde lo sono un po’ anche i GATC, perché anche se sconosciuti all’estero dalle loro parti godono di grande notorietà grazie ad un’attività live intensa che li ha visti aprire i concerti di artisti internazionali come Hoobastank, Poets of the Fall e Destruction. Oltre a ciò, il cantante della band Girish Pradhan ha già lavorato un po’in giro per il mondo con altri progetti musicali, toccando paesi come il Regno Unito, la Francia, la Spagna, il Portogallo fino a venir recentemente incluso nei Firstborne di Chris Adler (ex-Lamb Of God Ex Megadeth) e James LoMenzo (ex-Megadeth, ex White Lion)

Tornando ai GATC, “Hail To The Heroes” è un disco che pesca a piene mani dall’hard rock-metal di scuola sia americana che europea come si intuisce già dall’opening track “Primeval Desire“: una sciabolata in stile Accept in cui la band dimostrare già da subito una credibilità, oltre che dal punto di vista musicale, anche come attitudine e presenza scenica grazie al video promozionale che già da un paio di mesi anticipa l’uscita dell’album in questione. Si passa a “Children Of The Night“, un hard rock supportato da suoni di chitarra monolitici ed una batteria prorompente ai quali si aggiunge la voce di Girish graffiante e grintosa, ad imprimere il giusto slancio ai pezzi.

Salta subito all’orecchio come i GATC, passino con molta disinvoltura da episodi più tirati che sconfinano nel heavy metal ad altri con sonorità più orecchiabili riconducibili ad un certo hair metal glam. Si alternano così episodi più massicci come “Rock N’Roll Jack“, dal suono sanguigno che ci offre un doppio assolo incrociato fra chitarra e basso, oppure la carica dirompente di “I’m Not The Devil“, con riff veloci e monolitici accompagnati da sonore nerbate ad opera del drummer Nagen Mongrati. Poi gli episodi più easy listening come “Love’s Damnation“, un mid tempo accattivante sostenuto da un basso pulsante. Con “Clearing The Blur” e “Lover’s Train” invece si gioca la carta dell’hard rock melodico che strizza l’occhio a quello di scuola sia statunitense che scandinava, fino a giungere alla title track, un enfatico anthem che si mantiene su tempi medi . Una varietà di canzoni per tutti i gusti insomma: il tutto mantenendo sempre il baricentro, senza rischiare di saltare a casaccio di palo in frasca fra i vari generi proposti creando un risultato disordinato senza capo ne coda. Al contrario, questo è un disco equilibrato che scorre via in modo piacevole, con idee fresche ed arrangiamenti accurati.

Non poteva mancare la ballad ovviamente: introdotta da un suono di sitar come tributo alla tradizione musicale del paese di origine dei Girish And The Chronicles, “Heaven’s Crying” è un lento riflessivo e malinconico che trasmette un buon feeling all’ascoltatore. La band indiana poi si concede anche il lusso di uscire dai suoi stessi standard con “Shamans Of Time“, canzone abbastanza atipica rispetto alle altre contenute in questo “Hail To The Heroes“. Il pezzo inizia lento, con uno stile riconducibile ad un rock alternativo e con qualche richiamo ai Led Zeppelin, per poi assumere un certo vigore dove trovano spazio anche strutture musicali vicine ad un certo prog.
In conclusione “Rock N’ Roll Fever“, con la compagine asiatica che torna a spingere sull’acceleratore mettendo nel piatto un heavy rock spigoloso in cui si segnala la presenza di due ospiti del calibro di Rowan Robertson (DC4, Ian Ray Logan & Serpent’s Ride, Bang Tango, King Kobra e chitarrista dei Dio dal 89 al 91) e Chris Adler, già compagno del vocalist Girish Pradhan nei Firstborne.

Hail To The Heroes” ci consegna una band matura e con la giusta esperienza che ha ben imparato la lezione dei maestri del genere e la ripropone in un lavoro completo ed ispirato. Non sappiamo se si possa già parlare dell’India come nuove frontiera del panorama rock – una rondine non fa primavera – ma per intanto buona prova per i Girish And The Chronicles.

 

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