Recensione: Halloween ’75

Di Stefano Ricetti - 2 Settembre 2008 - 0:00
Halloween ’75
Band: Sluter
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2007
Nazione:
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70

La stella dei lombardi Sluter inizia a brillare di luce propria fin dalla metà degli anni Ottanta, quando un invasato dell’HM come Ugo “Ughy The Witch” Scarsi, mette la basi per poter costruire, nel pieno cuore delle Alpi, una risposta significativa all’ubriacatura Glam targata Seventies e Nwobhm prodotta da colossi come Kiss, Slade, Alice Cooper, New York Dolls, Sweet, Wrathchild (UK) e Gary Glitter Band. Le idee di certo non mancano, così come la voglia di scioccare e di mettersi in gioco, alla facciaccia dei benpensanti morti dentro che albergano in quel lembo di terra posto in cima all’Italia e che confina con il Canton Grigione(Svizzera). Nel 1996 nasce la cellula embrionale degli Sluter, seguono gli inevitabili rimescolamenti nella line-up che si assesta poi negli anni successivi intorno al mastermind Ughy (chitarra e voce), nell’occasione affiancato da Galle al basso e Denver alla batteria. L’immagine è quella stra-classica caciarona ed esagerata a metà fra i sopraccitati Kiss e gli inglesi Wrathchild, quindi zatteroni artigianali, trucco smodato spesso figlio dell’improvvisazione ma tanta, tanta, coerenza. I Nostri, oltre a suonare in vari locali delle province di Sondrio, Brescia e Lecco, organizzano, a inizio anni Novanta, il Festival HM intitolato Monsters of Rockets, che riscuoterà tiepidi consensi e durerà solamente lo spazio di un paio di edizioni. Nonostante la lunga milizia,  pare incredibile ma solo l’anno scorso il combo tricolore riesce a pubblicare la prima propria uscita ufficiale, appunto questo 7” in vinile intitolato Halloween ’75.         

Questo cerchio nero con il buco in mezzo mi ha fatto tornare di botto agli anni Ottanta, quelli nei quali gente come i Bazooka, in lingua madre, sfidavano il mondo proponendo HM nell’italico idioma, completamente controcorrente rispetto alle fortissime spinte anglofone subite dalla Nwoihm, con parziale eccezione per la Strana Officina. Le ritmiche dell’opener, nonché title track, sono figlie del Rock’n’Roll metallizzato che fece la fortuna dei milanesi Sharks, quelli di Notti di Fuoco. I testi degli Sluter di certo non fanno pensare a menate esistenziali, il divertimento è il leit motiv della Loro proposta, proprio come in Stregoika Erotika, brano che fa il verso ai californiani Ratt, mentre il primo pezzo del lato B del vinile – Rock’n’Roll –  ricorda molto da vicino gli Halloween di Udine, prime mover in ambito Glam metal in Italia. Si chiude con Gloria Grottesca, la traccia più veloce del lotto, un sorta di manifesto pro Motorhead da parte dei lombardi arricchito con una buona e sana spruzzata dei Kiss più arrabbiati.    

Si può facilmente sparare sugli Sluter, quasi come fosse la croce rossa. L’incorruttibile spirito tamarro che da sempre guida le gesta dei tre killer in lustrini e paillettes oppone la stessa forza di reazione alle critiche di un pane di burro al sole penetrato da un’Excalibur. Alla fine, comunque, il Rock’n’Roll è divertimento, eccesso e provocazione. Ughy & Co. seppur in modo molto naif, di certo non difettavano e non difettano in questo senso, rappresentando un ensemble molto più Trve di parecchi altri con molti più mezzi a disposizione. Il panorama HM italico pretendeva una testimonianza vera da parte di questi inguaribili Glamsters militanti da più di vent’anni e Halloween ’75 è proprio lì sul piatto dello stereo a ricordarcelo per questo motivo, con tutto il Suo profumo vintage, diretta emanazione di una proposta fuori tempo massimo, ma proprio per questo motivo affascinante.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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