Recensione: Happiness Is The Road
È davvero una soddisfazione di quelle importanti, il ritrovare la splendida voce del bravo Dennis “Fergie” Fredriksen ancora capace di cavalcare una serie di brani dalle melodie setose, cromate ed eleganti, ricche di quel pathos edulcorato tipico di un AOR “de luxe”, costruito con smisurata classe e grande raffinatezza.
Un piacere notevole, soprattutto dopo aver conosciuto la storia recente dell’ottimo singer americano. Colpito da un cancro diagnosticato come non operabile nel corso del 2010, il buon Fergie ha trascorso gran parte degli ultimi tempi impegnandosi in due attività: la realizzazione di un nuovo album solista e la battaglia contro un male subdolo e traditore, di quelli che d’improvviso, possono far divenire incognite tutte le certezze costruite in una vita intera.
Per somma fortuna, i risultati sono stati un successo in ambedue le direzioni. I gravi rischi della malattia paiono essere scongiurati in modo pressoché definitivo e gli esiti discografici – rappresentati da un disco eloquente sin dal titolo – del tutto incoraggianti e forieri di una valutazione che, dopo qualche ascolto, non può che definirsi molto favorevole.
Orecchiabili, radio friendly, spesso avvolgenti e sempre ammantate da un velo di ricercatezza, le canzoni di “Happiness Is The Road” si propongono quale ascolto disimpegnato e particolarmente adatto a momenti di buon relax. Un’ambientazione ideale per una serie d’armonie che sembrano concepite appositamente con un pensiero ben preciso: comunicare sensazioni positive, cariche di quella leggerezza che, sin dal primo approccio, vorrebbero essere un invito a considerare ogni attimo filtrandolo attraverso le lenti dell’ottimismo, della speranza e della gioia di vivere.
Sicuramente un bel messaggio, soprattutto se rapportato a tempi travagliati ed oscuri come quelli attuali.
Denso di atmosfere levigate, il secondo capitolo solista di Frederiksen (seguito dell’ottimo “Equilibrium” del 1999) è un naturale compendio di tutto quanto frequentato in carriera dal navigato frontman: dall’irripetibile esperienza vissuta con i Toto all’epoca di “Isolation”, sino alle collaborazioni con Tommy Denander e Frédéric Slama in Radioactive e AOR, passando per la partecipazione al grandioso melodic project Mecca e, più indietro nel tempo, ad una delle formazioni dei seminali christian rockers Le Roux.
Ogni singolo episodio – dalla prima all’ultima nota – parla la lingua del rock melodico scintillante e ricercato, mettendo in risalto un talento vocale sempre verde ed una serie di tracce dal valore medio sostenuto, tra le quali, come ovvio, riconoscere un nucleo di pezzi più riusciti e rappresentativi di un prodotto di buona qualità.
La presenza di collaboratori illustri c’è e non manca di farsi sentire. Magistrale ad esempio, l’opera dell’eterno Jim Peterik nella composizione della title track, capace di marchiare a fuoco con un trademark inconfondibile un brano dalla vitalità coinvolgente. Ma altrettanto piacevoli si rivelano le preziose “Angel”, “I Still Believe”, “Elaine”, “The Future Ain’t What It Used To Be” e “The Savior”, tracce che, raffinate dal sapiente lavoro di produzione svolto dall’esperto Dennis Ward, accompagnano l’ascoltatore con buon gusto e stile innato, proponendosi come un nettare per le orecchie degli amanti di sonorità classicamente AOR, nel segno immancabile di grandi autori come Survivor e, naturalmente, Toto.
Grazioso, ricco di eleganza, carico di positività e voglia di vivere.
Davvero un ritorno in scena gratificante e riuscito per il bravo Fergie Frederiksen, singer di grande talento al quale, nemmeno le tante traversie di un percorso di vita ricco di imprevisti ed incognite, hanno tolto la voglia di sorridere e scrivere buona musica.
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Tracklist:
01. Angel (Mirror To Your Soul);
02. Elaine;
03. First To Cry;
04. Follow Your Heart;
05. Happiness Is The Road;
06. I Still Believe In Love;
07. Lyin’ Eyes;
08. Love Waits For No One;
09. Writing On The Wall;
10. The Future Ain’t What It Used To Be;
11. The One;
12. The Saviour.
Line Up:
Fergie Frederiksen – Voce
Dennis Ward – Chitarre / Basso / Tastiere / Cori
Dirk Bruinenberg – Batteria
Nathan Eshman – Chitarre
Eric Ragno – Tastiere