Recensione: Hard
Avete idea di cosa possa significare fare merenda per tanti anni a pane e Motörhead? La avrete dopo aver messo le mani (e le orecchie) sul nuovo disco degli Amrican Dog, band capitanata da Michael Hannon (ex Salty Dog) da sempre vicina al cuore di chi ama l’hard rock tutto sudore e polvere.
Una di quelle band senza compromessi che insieme a Molly Hatchet, Nashville Pussy e compagnia forma lo zoccolo duro, indelebile, inossidabile, di un modo di suonare e pensare alla vecchia maniera. Brani veloci che colpiscono dritto in faccia e fanno scuotere sederone e zampe al ritmo di un riadattamento in chiave hard di tutti i ritmi e le melodie blues (già già già, se non ci fossero stati gli Ac/Dc con le varie ‘Can I Sit Next to You Girl’ o ‘Beating Around the Bush’, dove saremmo ora?).
Un po’ southern un po’ sleaze, ovviamente sleali, politicamente parlando, e sempre e comunque classici, perché la forza di brani come No Pity, Spell on Me e Bloodsucker sta nell’essere vere e proprie bastarde senza scrupoli, tutte attitudine e niente tecnica, con la testa dura come un redneck e le gambe veloci.
Ancora meglio del precedente ‘Scars’n’Bars’, sicuramente meglio di tante, tante, tantissime band – del genere e non, ovviamente – che ai nostri giorni godono di fama e successo maggiore. Pensandoci bene forse è meglio così, meglio evitare il cosiddetto “sputtanamento”, ma se siete tra quelli che amano l’hard rock genuino, veloce ed elettrizzante, con suoni sporchi e riff esaltanti, non potete rimanere nella massa di chi ignora questi ragazzacci. Assolutamente no.
Per concludere una perla di filosofia, estrapolata proprio dai testi di questo disco, così per ribadire con che personaggi avrete a che fare: “Sometimes you eat the pussy, sometimes the pussy eats you”. Se non è rock’n’roll questo…
Tracklist:
01. Bock
02. No Pity
03. Sometimes You Eat The Pussy
04. Another Day In Paradise
05. Hypnotized
06. Long Time Comin’
07. Beaten, Broken, Etc.
08. Rock-N-Roll Dog
09. Spell On Me
10. Little Short
11. Bloodsucker
12. Magnificent Bastard
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini