Recensione: Hard as Iron
Siamo al cospetto di un disco veramente bello, gli Heimdall sono un orgoglio del metal italiano e dopo lunghi anni di sacrifici e difficoltà sembrano aver raggiunto un equilibrio e una maturità compositiva sconcertante. Il loro quarto disco “Hard as iron” è senza dubbio un lavoro di spessore artistico indiscutibile, una prova ottima.
Sorrido, forse è un ringhio ben mascherato, perchè gli Heimdall hanno sempre avuto una sfortuna dannata, quello che questo gruppo ha saputo esprimere negli anni ha letteralmente rappresentato una pagina fondamentale del metal italiano recente, ma ancora tante persone nemmeno sanno che gli Heimdall esistano. Loro sono la faccia oscura dell’epic power tricolore, sempre lontani dalle soluzioni strombazzanti che hanno fatto la fortuna dei Rhapsody, senza mai scadere in composizioni semplici e facili da assimilare gli Heimdall hanno prodotto dischi stellari senza vedere il realizzarsi di risultati concreti che li potessero proiettare realmente nelle alte sfere del metal europeo. Questo “Hard as iron” è il successore di “The almighty” il lavoro che ha fatto da spartiacque tra il passato e il presente dei nostri. Giacomo Mercaldo è il simbolo della svolta artistica del gruppo romano, con la sua voce potente e calda, figlia di una educazione classica, questo cantante rappresenta l’arma vincente degli Heimdall. Il suo timbro inconfondibile è come un marchio di garanzia posto a sigillare ogni canzone del gruppo. La sezione ritmica viene sviluppata ulteriormente rispetto al passato mostrando una forte vicinanza artistica tra gli Heimdall e gruppi fondamentali come i Jag Panzer e gli Iced Earth. Le atmosfere cupe tipiche del gruppo vengono mantenute e accentuate in questo disco, i cori sono un esempio lampante di questo aspetto del suono degli Heimdall, il loro incedere è enfatico, elegante e inarrestabile.
Si parte in maniera magistrale con la title track, un brano stellare giocato su un riffing ritmico dinamico e coinvolgente, le strofe epiche si alternano ai ritornelli ricchi di pathos che colpiscono fin dal primo ascolto. La successiva “Midnight” si rivela ambiziosa sotto il profilo compositivo, il mood del brano è buio e crescente, i ritornelli hanno una carica epica irresistibile, il tutto è coadiuvato con grande eleganza. Bellissima, veramente splendida “Moon – red light” è un pezzo perfetto con le sue strofe dinamiche e il suo refrain vocale crescente, anche qui gli Heimdall mantengono un profilo basso e un atteggiamento oscuro che dimostra la personalità artistica di questi ragazzi. Con “Black tower” i nostri spaziano con una agilità sconcertante tra ritmiche pesanti e melodie vocali di grande presa su chi ascolta, il brano è un mid tempo dinamico che non si lascia prendere da tentazioni easy listening. L’atmosfera rallentata di “Cold” mostra la bravura vocale di Mercaldo, il pezzo ricorda i Manowar di “Heart of steel”. La ripartenza è affidata alla potenza frontale di “The emperor” che possiede strutture ritmiche devastanti, improvvisamente il pezzo si apre in un break centrale di grande gusto melodico, ancora una volta gli Heimdall si rivelano compositori sopraffini. Elaborata e elegante “Dark home” alterna spunti epici a soluzioni ritmiche cambievoli che generano un dinamismo sonoro degno dei migliori Jag Panzer. L’enfasi crescente di “Black heaven” è affidata a melodie ispirate e alla solita prova vocale stellare, il brano è uno slow tempo veramente riuscito. La conclusiva “Holy night” riporta il disco su territori propriamente epici e tempi rapidi, nuovamente gli Heimdall mostrano una competenza artistica indiscutibile.
Personalmente sono orgolgioso di essere italiano perchè gruppi come gli Heimdall ce li invidia tutta l’Europa, questi ragazzi meritano il massimo supporto da parte di noi giornalisti e spero possano presto spiccare il volo verso le sfere alte del metal contemporaneo. Per tutti gli amanti del metal epico direi che “Hard as iron” è irrinunciabile. Eccellenti.
1. Hard As Iron
2. Midnight
3. Moon-Red Light
4. Black Tower
5. Cold
6. The Emperor
7. Dark Home
8. Black Heaven
9. Holy Night