Recensione: Headquakes
Gli Headquakes nascono nel 2003 dalle ceneri dei Diodito da un’idea di Matteo Corona (chitarra), Giorgio Anselmi (basso) e Alberto Treppo (batteria). Completano la band Giovanni Vernier (voce) e Dario Trevisan (chitarra). Per problemi di incompatibilità musicale però Alberto Treppo lascia la band nel 2005 ed il suo posto viene preso da Vincenzo Gulisano. “Headquakes” è il primo demo della band che ci propone poco meno di mezzora di metal classico con qualche influenza power qua e là.
Non nascondo che già fin dall’opener “Sons of Tyrell” non sono riuscito a star fermo con la testa partendo con un naturale headbanging; è davvero notevole l’energia che riesce a sprigionare la musica del quintetto della provincia di Pordenone; è vero che non hanno inventato nulla di nuovo ma le note suonate dalla band riescono a convincere fin da un primo sommario ascolto.
Il discorso non cambia con “Merchant of souls” in cui Giovanni da un buono sfoggio delle sua capacità canore lanciando alcuni acuti di tutto rispetto; il brano in esame è decisamente più complesso del precedente e i numerosi stacchi e cambi di tempo non fanno altro che migliorarne la qualità. Particolarmente valida è anche la sezione ritmica che riesce a creare un eccellente tappeto sonoro di indubbia qualità.
“The curse” e “Ways” seguono pedissequamente tutti i cliché tipici del power metal classico rimandando la mente a band come i teutonici Gamma Ray in alcuni frangenti. Cavalcate di doppia cassa affiancano riff melodici ma al tempo stesso estremamente energici e veloci; di particolare pregio è la linea vocale di queste due canzoni, molto orecchiabile ma non commerciale o banale.
Il demo si conclude in bellezza con “Winter’s hunter”, il brano più particolare e meglio studiato di tutto il lavoro. La voce di Giovanni viene caricate oltremodo di effetti rendendola così più particolare e appetibile; in questo caso non è la velocità a farla da padrona, ma bensì la melodia che fuoriesce da ogni nota. La band riesce comunque a trasmettere un’eccezionale energia che, entrando nei nostri padiglioni auricolari ci carica a dovere.
Questo “Headquakes” è quindi un’ottima prima prova da parte dei nostri; all’interno del demo non ci sono cadute di ritmo né di stile riuscendo a rimanere costanti su un’eccellente livello sia compositivo che di esecuzione. Il cd, registrato in maniera impeccabile e ben confezionato, non sfigura di certo di fronte ad un lavoro prodotto da una casa discografica. Consiglio vivamente il platter a tutti gli amanti dell’heavy classico e del power senza nessuna esclusione.
TRACKLIST:
1. Nexus VI
2. Sons of Tyrell
3. Merchant of souls
4. The curse
5. Ways
6. Evil comes
7. Winter’s hunter