Recensione: Heaven Knows
Gli Edge sono l’ennesima dimostrazione della grande qualità del Rock melodico svedese.
Nati nel 2011 nella cittadina di Karlskoga dall’unione dei due amici Jonas Forss (voce, chitarra, tastiera) e Tobias Andersson (chitarra, tastiera), raggiunti più tardi da Torbjörn Brogren (basso) e Olle Rodehn (batteria), gli Edge sono arrivati a rilasciare l’album di debutto “Heaven Knows” agli inizi di questo 2013, che già a febbraio può essere considerato abbastanza soddisfacente per gli amanti dell’Hard Rock.
Autori di un AOR dal sound fresco e caratterizzato da un lavoro di chitarra insolitamente tagliente, gli Edge esordiscono con i riff robusti e le melodie sofferte “Little Girl”: è già palese l’influenza degli Eyes di Jeff Scott Soto (a cui il singer si rifa molto peraltro), tra i pochi simboli del Rock a stelle e strisce negli oscuri anni ’90. “How Long” è probabilmente la hit del disco, e si distingue per un buon lavoro di tastiera, a dire il vero un po’ sacrificata nel resto dell’album, che conferisce al brano un sapore vagamente reminescente dei Toto, accentuato anche dalla partecipazione straordinaria di Tommy Denander, mentre “Get Over It” è una ballad molto gradevole dal taglio modernista, impreziosita da un intreccio vocale tessuto da Forss e dalla voce dell’ospite Martina Edoff.
“Heaven Knows” scorre su buoni livelli per quasi tutta la sua durata: “I Believe in Love” è un bel pezzo tanto roccioso quanto solare, così come “I Could Never Live”, che grazie ad un ritornello trascinante ed un ottimo assolo si conferma come uno dei pezzi più belli del disco. Non si può negare tuttavia che “Heaven Knows” dopo un po’ diventi un po’ ripetitivo e così le varie “To Hell and Back” e “There Is No Other Way” si rivelano abbastanza anonime e scontate, nonostante qualche spunto apprezzabile.
Ci pensa un grande pezzo come “Through That Door” a rimediare, grazie soprattutto ad un eccellente lavoro di chitarra, senza dimenticare le ottime parti vocali. A chiudere il cd troviamo “The End of the World”, dotata di un piacevole e decisamente inusuale retrogusto Westcoast, nonostante un arrangiamento abbastanza heavy, che è invece una costante nello stile degli Edge.
Merita una citazione a parte “Nowhere to Hide”, probabilmente il pezzo migliore del disco ed uno dei più belli di questo avvio di 2013: le sue melodie avvincenti e grintose, il ritornello e soprattutto lo splendido assolo di chitarra meritano di certo più di un semplice ascolto.
Un buon lavoro concludendo, che non cambierà sicuramente la storia del genere ma che si lascerà comunque ascoltare con piacere da ogni amante dell’AOR, se non dell’Hard Rock in generale data la sua rocciosità.
Qualche episodio poteva essere anche escluso, e non si può dire che la voce di Jonas Forss possa piacere a tutti, non perchè scarso a livello tecnico ma perché dotato di un timbro particolare, di quelli che si apprezzano o si detestano.
Innegabili insomma, le potenzialità per far bene in futuro.
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Tracklist:
01. Little Girl
02. How Long
03. Nowhere to Hide
04. Get Over It
05. I Believe in Love
06. There Is No Other Way
07. I Could Never Live
08. Right Now
09. To Hell and Back
10. Through That Door
11. The End of the World
Line-up:
Jonas Forss – Vocals, guitars, keyboards
Tobias Andersson – Guitars, keyboards
Torbjörn Brogren – Bass
Olle Rodehn – Drums