Recensione: Heavy Lethal
Quando ci si concentra solamente sulla musica e l’attitudine metallica raggiunge il proprio climax nel momento in cui si fa uscire un disco di esordio evidentemente ci si dimentica anche di scrivere nel booklet a chiare lettere la line-up della band, limitandosi agli special thanx dei vari membri componenti. Questo accade ai Menace, gruppo che assiste, a quindici anni dalla fondazione, alla nascita del primogenito ufficiale, intitolato Heavy Lethal.
I Menace nascono nella zona di Vicenza nel 1998, anno assolutamente out per chi voglia suonare heavy metal classico straight in your face senza fronzoli come Loro. Questo di per sé già la dice lunga sulla passione che questi ragazzi riversano nella musica che amano. Dopo una serie interminabile di cambi di line-up e parecchie date live in compagnia di act come Paul Di’Anno, Necrodeath, Paul Chain, Eldritch, Rain, Extrema, Novembre e nel 2003 fanno uscire Quake Metal, demo che riceve una significativa accoglienza a un po’ a tutte le latitudini.
Nonostante il consenso ci vogliono ben nove lunghi anni per poter finalmente approdare all’esordio su full length, che come spesso accade in ambito tricolore, gode del marchio My Graveyard Productions. La line-up annovera il mastermind nonché membro fondatore Dario Vicariotto alla chitarra, Alessandro Fioraso alla seconda ascia, Rob “Redeemer” Savegnago alla voce, Seba Cavazza alla batteria e Luca Capalbo al basso. L’immagine è iperclassica: borchie a go-gò come da tradizione Eighties (Running Wild, Saxon, Judas Priest ed Exciter) e attitudine tremendamente Defender, copertina fedele alla linea. Il collage di foto racchiuse nell’ultima pagina del libretto conferma ulteriormente quanto detto sopra, le restanti contengono tutti i testi delle canzoni e per ognuna un bel disegno a tema.
Heavy Lethal parte con il brano omonimo: ritmiche serrate, velocità diffusa, bordate in your stomach, chitarre affilatissime… insomma bel Metallone senza età come c’era da aspettarsi, nella fattispecie sulla falsariga di Exciter e primi Overkill.
Riff ordinati fottutamente anni Ottanta sorreggono She-Spider, un brano 80% Judas Priest e 20% Anvil. Nella successiva Godzilla Raids Again la percentuale del Sacerdote di Giuda di Birmingham passa direttamente al 100%, rifacendosi a quanto proposto nel periodo iniziale della carriera della premiata ditta Tipton, Downing & Co. Da segnalare un Rob “Redeemer” Savegnago a fare da par Suo l’Halford con assoluto rispetto nei confronti del Metal God ma senza paura di mostrarsi, osando fin dove “puote”.
(665) Hell Neighbour passa senza impressionare e l’attacco metallico riprende, appunto, con la veloce Crabro Attack. Duke Of Death si apre con un siparietto vocale in italiano per poi deflagrare in una gragnuola siderugica da puro hedbanging sfrenato. Titolo azzeccato per Straight To The Grave: ancora piede sull’acceleratore senza pietà per nessuno e HM a volontà. Stessa sorte per la seguente Double Trouble, degna chiusura sulle note – e sulle bordate – di Steel Rain, a incidere la parola fine del reiterato assalto siderurgico.
Heavy Lethal significa acciaio, solo quello e basta, il disco non contiene nemmeno un accenno che sia uno che si possa accostare alla classica HM ballad di turno. I Menace non inventano nulla, solamente con un passione enorme e una credibile immagine stud&pins straclassica forgiano nove- mazzate-nove di purissimo heavy fucking metal. All’evoluzione, ci si penserà (se mai ci si penserà) più avanti, vero Menace? Continuità, tradizione, coerenza, se solo Heavy Lethal avesse una resa sonora degna del livello che si sarebbe meritato saremmo di fronte alla new (old) sensation in ambito Defender del 2012.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1. Heavy Lethal
2. She-Spider
3. Godzilla Raids Again
4. (665) Hell Neighbour
5. Crabro Attack
6. Duke of Death
7. Straight to the Grave
8. Double Trouble
9. Steel Rain
Line-up:
Dario Vicariotto – Guitar
Rob “Redeemer” Savegnago – Vocals
Luca Capalbo – Bass
Seba Cavazza – Drums
Alessandro Fioraso – Guitar