Recensione: Helldorados
A volte ci si chiede se sia più degno di rispetto il glam rock – ricco di fronzoli ed immagini androgine – o lo street rock, che con la sua attitudine diretta e spavalda mostra la sua genuina essenza.
Per quanto si possano amare le grandi leggende del glam, lo street è comunque rispettabilissimo.
Come sono da stimare anche questi Helldorados, i quali esordiscono su queste pagine e nella scena con un cd che porta il loro omonimo nome, sventolando al cielo la bandiera dello street metal di stampo teutonico.
Teutonico non solo nella sostanza ma anche nella forma: la ragazza in copertina rimarca infatti la femminilità rocker tedesca.
Ora a noi.
Questo Lp partorito dalla madre label Massacre Records, regala al pubblico metal dodici tracce galiarde e potenzialmente appetitose. L’intro è un classico: un pianoforte dal suono lento ed oscuro ci accompagna al vero inizio del lavoro, “Never Gonna Stop”, sugellato da un riffing propriamente stradaiolo e tagliente, elettrico da capogiro.
Il leader Pierre prorompe subito con voce straziante ed incazzata, che nelle parti più da refrain si rivela melodica e cantabile, seppur poco “adulta” e quasi adolescente infuriato contro tutto e tutti.
“You Live, You Learn, You Die” continua sulla stessa lunghezza d’onda, forse più aperta alla velocità del power leggero, senza dimenticare l’identità street da maglietta strappata che caratterizza i quattro teutonici.
Sembra comunque che in qualche sparuta frase di lavoro il gruppo prenda una svolta “alla Def Leppard“, per quanto questi Helldorados non abbiano niente a che fare con i britannici.
La chitarra non smette comunque di mietere vittime con l’abrasione che produce, regalando un suono al contempo caldo e malizioso. Nonostante poi la registrazione sia approsimavitiva ed altalenante, il basso si denota vigoroso e prepotente in molti frangenti.
I riffing sono rock’n roll puro, celati da una batteria heavy metal buona e trascinante.
Il posto d’onore lo guadagna certamente la penultima traccia “Girls”, non solo per il titolo ma anche per il contenuto musicale; la velocità sprezzante viene accompgnata da cori che aiutano i clichè classici ed i solo devastante nel finale.
La breve durata dei pezzi inoltre è sicuramente una nota positiva, in quanto consente al disco la possibilità di scorrere liscio per tutta la durata dei suoi quaranta minuti e rotti.
Prima fatica ufficiale e complimenti per questi quattro ragazzi, che centrano il bersaglio al primo lancio .
La scritta hard rock in bella vista, li aiuterà di certo a scalare qualche palchetto ambito da tanti: magari non fino al gradino più alto -poco probabile- ma almeno alla sua metà.
Pensiamo ora invece ad accapparrarci questo zelante disco, ricco di sonorità interessanti e non scontate: riusciremo così a renderci conto della stima che l’attitudine dello street merita da parte di tutti noi.
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Tracklist:
01. In The Beginning
02. Never Gonna Stop
03. You Live, You Learn, You Die
04. Go To Hell
05. Changes
06. Shout
07. Hunter
08. Double Dealer
09. Gene
10. Torture
11. Girls
12. Got Laid
Line Up:
Pierre – Voce
Steve – Chitarra
Gunnar – Basso
Chris – Batteria