Recensione: Hello Suckers!

Di - 17 Marzo 2011 - 0:00
Hello Suckers!
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Anno: 2011
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68

Nati nel 2007 a Forlì e con all’attivo già un demo autoprodotto, un primo album sotto MyGraveyard Productions e tour con L.A. Guns e Blaze Bayley, i Nasty Tendency si ripresentano sulle scene  dopo qualche importante cambio di lineup (fuori la cantante Nikky Nails ed il bassista Maurizio “Maury Lyon” Leone, dentro rispettivamente Mark “Ash” Bonavita e Matteo “Lehmann” Grazzini, mentre Mise occupa ora il drumkit che una volta era di Johnny “Vodka” Curly, oggi alla chitarra). Le differenze rispetto all’uscita precedente sono abbastanza evidenti: anzitutto un miglioramento delle capacità di songwriting che hanno portato la band a dar vita a brani più compatti e focalizzati, poi una crescita tecnica che porta meno sbavature in un sound molto più in-your-face rispetto al passato.

Hello Suckers! si compone di 11 brani che guardano all’heavy metal degli anni ’80 ed in particolare alle sue forme più irriverenti (Motley Crue, Twisted Sister) ed a quelle meno inclini a compromessi di sorta (Accept su tutti). Proprio dalla band del piccolo/grande Udo sembrano uscite direttamente le iniziali Stay Heavy e Jailbreaker, anche se quest’ultima non convince pienamente perdendo grinta nel ritornello. Più votata all’hard rock Rocket Woman con un refrain che si stampa finalmente in mente come dovrebbe e con un finale in doppia cassa che ne fa uno dei brani migliori dell’intero disco insieme alla successiva e quadrata Love Is Over, ironica ed irriverente fino al midollo.
Puro divertimento è espresso anche da Gimme The Nite, forse il brano più accessibile e tipicamente ancorato alla scuola dei Twisted Sister, mentre la ballad SwitchBlade Serenade rappresenta il momento meno riuscito dell’album con un incedere francamente non esaltante e fin troppo abusato. Fortunatamente ci pensa l’anthemica Burn Baby Burn a risollevare le sorti dell’album grazie alla sua spensieratezza di matrice tipicamente Motley Crue per poi lasciare spazio a Metal Strikes Again, canzone che non si distingue effettivamente più di tanto dalle altre, ma che mette in evidenza una sezione ritmica estremamente compatta ed affiatata.
Il trittico conclusivo composto da Play It Loud, One More Round e Dead On Arrival pone il sigillo ad Hello Suckers! mettendo l’accento sul lato più heavy metal della band e sull’impatto perfetto per essere riproposto sulle assi di un palco.

Soffermandosi a fine ascolto sulle qualità dei singoli musicisti, piace la performance al vetriolo del cantante Ash e quella della sezione ritmica ad opera di Lehmann e Mise, mentre per quanto riguarda le chitarre, forse avrebbero potuto essere più incisive sia in fase di accompagnamento che solista. Questo non significa che il tutto sia privo di mordente, ma solo che esistono margini di miglioramento e particolari su cui lavorare.

Ciò che quindi appare chiaro seguendo l’andamento del secondo album dei Nasty Tendency è che la band non ha la minima intenzione di inventare qualcosa o di apportare modifiche ad uno stile già sperimentato e codificato da circa 30 anni. Tale fattore porta a considerare quest’opera un po’ troppo standardizzata e caratterizzata da episodi di alterna fortuna per poter essere considerata un must per gli amanti del genere. Hello Suckers! è un buon disco che mantiene esattamente ciò che promette: 40 minuti abbondanti di headbanging. Se è questo ciò che cercate, allora avete trovato il disco giusto.

Andrea Rodella

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Tracklist:
1 – Stay Heavy
2 – Jailbreaker
3 – Rocket Woman
4 – Love is Over
5 – Gimme the Nite
6 – Switchblade Serenade
7 – Burn Baby Burn
8 – Metal Strikes Again
9 – Play It Loud
10 – One More Round
11 – Dead on Arrival

Durata: 41:43 min.

Lineup:
Mark “Ash” Bonavita – Vocals
Johnny “Vodka” Curly – Guitar
Luke Nasty Kidd – Guitar, backing vocals
Matteo “Lehmann” Grazzini – Bass, backing vocals
Mise – Drums

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