Recensione: Helluva Time
Sesta prova da studio per i veterani Jaded Heart, attivi da un considerevole numero di anni e da sempre autori di prodotti saldamente inseriti nel filone AOR – Hard Rock di scuola teutonica.
Novità principale, che da subito cattura l’attenzione dei fedelissimi della band germanica, è l’avvicendamento dietro al microfono tra l’esperto singer Michael Bormann, fondatore della band e già sentito in numerosi altri progetti (Bonfire, Letter X, Charade, Biss) a vantaggio del dotatissimo frontman svedese Johan Fahlberg (Scudiero), in possesso di una timbrica decisamente meno roca, più potente ed “heavy”, in grado di rendere comunque al meglio anche su composizioni maggiormente morbide ed edulcorate, e di garantire la giusta dose di pathos e profondità con interpretazioni di ottimo spessore. Pur essendo da sempre fan di Bormann, devo constatare che il cambio è stato di giovamento alla brillantezza delle composizioni, e, con estrema sincerità, mi sento anche di affermare che questa volta si tratta di centro assolutamente pieno: come il vino buono, invecchiando i Jaded Heart migliorano…
Davvero avvincente risulta infatti il susseguirsi delle dodici tracce, sempre ben bilanciate tra spunti di virile heavy rock e quell’innato senso della melodia che da anni caratterizza il songwriting dei nostri. La formula non è sicuramente rivoluzionaria (chi cerca l’originalità a tutti i costi è avvertito) e la riproposizione dei dettami tipici del genere viene anche questa volta rispettata con grande fedeltà, ma in fondo ogni amante del sano AOR d’alta classe non insegue altro che questo: buone melodie, ottima resa vocale, cori di grande presa, suono potente e ben definito… tutte caratteristiche che in questo “Helluva Time” abbondano e rendono piacevolissimo l’ascolto dal principio alla fine. Come non lasciarsi catturare dalle armonie straripanti di brani come “No One” e “Dreams You’ll Never See”, o dal flavour notturno e metropolitano di “Shores Of Paradise” , dall’urgenza arrembante dell’opener “Tomorrow Comes” e dai cori assolutamente catchy delle successive “Hole In My Heart” e “Somewhere” per non parlare della immancabile ballatona, che prende il nome (non troppo originale per la verità) di “Without You”, dove la voce di Fahlberg si rivela in tutta la sua convincente intensità, sempre supportato da una esecuzione encomiabile e priva di sbavature da parte di una band rodatissima e dalle capacità indubbie.
Insomma, chi da sempre è alla ricerca di quel suono ricco e di grandissima classe che ha in Whitesnake, Def Leppard e soprattutto Pretty Maids i propri numi tutelari, venga a sfamarsi senza alcuna remora alla tavola imbandita che i Jaded Heart hanno apparecchiato per l’occasione… niente cucina d’avanguardia, solo gustosissimi piatti tradizionali realizzati con eccellente maestria ed ingredienti di primissima qualità…
Tracklist:
1. Tomorrow Comes
2. Hole In My Heart
3. Somewhere
4. Dreams You’ll Never See
5. Who’s Foolin’
6. Paid My Dues
7. Without You
8. Love & Desire
9. No One
10. Shores Of Paradise
11. Frozen Heart
12. Love To Live