Recensione: Hero
A distanza di meno di un anno dall’album di debutto, tornano sulla scena i Van Canto. Hero è il titolo della nuova fatica in studio della band teutonica che continua a stupire con il suo inconfondibile “rakka-takka”. “Hero Metal” a Cappella come loro si autodefiniscono: niente chitarre o basso, nessuna tastiera, solo la batteria a supporto delle cinque voci di questi ragazzi che ormai del loro particolare stile nel cantare hanno fatto un marchio di fabbrica. Nonostante il breve tempo trascorso tra le due pubblicazioni, sembra che con questo Hero il passo in avanti sia stato notevole. Registrato ai Twilight Hall Studios dei Blind Guardian, vanta una produzione decisamente di alto livello: i suoni sono puliti, le voci calde e amalgamate tra loro per un disco piacevole e divertente da ascoltare. Scorrendo i brani che compongono l’album si può notare con quale maniacale dettaglio siano state curate tutte le parti “strumentali”, dalle voci più alte che interpretano le chitarre, alle ritmiche di basso o tastiera. Molte volte si ha addirittura la sensazione che non siano linee vocali quelle che si sentono, ma veri e propri strumenti musicali.
Le danze si aprono con Speed of Light, veloce e diretta con le voci di Inga Scharf e Dennis Schunke che si intrecciano nel ritornello di forte impatto sin dalle prime note. La traccia successiva, a detta di chi scrive, è una delle più divertenti canzoni che compongono l’album; si tratta di Kings of Metal dei Manowar, resa dai nostri per l’occasione, ancora più appariscente e ostentata dell’originale. Il sottofondo ritmico che ripete infinite volte “dun du dudun man-o-war” rende il brano una delle cover più simpatiche e meglio riuscite . Scorrono veloci la melodica Pathfinder e la reinterpretazione di Wishmaster dei Nightwish, per arrivare al lento centrale del disco, affidato alla cover di The Bard’s Song – In The Forest dei Blind Guardian, vero e proprio fulmine a ciel sereno. Cori epici e armonizzazioni vocali intrecciate nel migliore dei modi rendono il brano bello quasi quanto l’originale. Segue Quest for Roar, mid-tempo di immediato impatto dove la voce di Schunke continua a far da padrona tra riff epici e potenti, fino ad arrivare a Stormbringer (Deep Purple) e Take To The Sky in cui fa capolino la guest a sorpresa Hansi Kürsch. Dopo l’ultima cover Fear of the Dark, che di certo non ha bisogno di presentazioni, arriviamo infine alla canzone conclusiva, nonché titletrack Hero. Cori pomposi ed epici concludono questo piacevole album lasciando ben sperare per il futuro di questa giovane band.
In fin dei conti i Van Canto hanno portato alla luce un album decisamente buono, peccato solo che su dieci brani ben cinque siano cover. Le composizioni originali valgono la pena di essere ascoltate più volte per essere apprezzate in pieno in ogni sfumatura. Il voto finale va comunque al merito di un lavoro serio e ben curato. Speriamo che con il prossimo “rakka-takka” album si possano finalmente ascoltare solo tracce inedite.
Stefano “Elrond” Vianello
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Tracklist:
1. Speed Of Light * MySpace *
2. Kings Of Metal (Manowar cover)
3. Pathfinder
4. Wishmaster (Nightwish cover)
5. The Bard s Song- In The Forest (Blind Guardian cover)
6. Quest For Roar
7. Stormbringer (Deep Purple cover)
8. Take To The Sky
9. Fear Of The Dark (Iron Maiden cover)
10. Hero
Line-up:
Dennis P. Schunke: vocals
Inga Scharf: vocals
Ross Thompson: higher rakkatakka vocals
Stefan Schmidt: lower rakkatakka vocals
Ingo Sterzinger: low dandan vocals
Bastian Emig: drums