Recensione: Heroes and Villains
La seconda vita degli FM, celebrata band britannica di AOR, ha preso avvio nel 2007, quando il cantante e chitarrista Steve Overland ed i suoi pards si sono esibiti, dopo dodici anni di scioglimento, al quarto Firefest a Nottingham. Da allora, i rockers londinesi non si sono accontentati di riproporre il loro precedente repertorio – quello degli anni d’oro del rock melodico, incastonato in album considerati tra i masterpiece assoluti di tale genere, come Indiscreet, Tough It Out e Aphrodisiac – ma si sono cimentati, non senza qualche rischio, nel presentare nuove canzoni in lavori che hanno poi ottenuto ragguardevoli riscontri di critica, di airplay e di pubblico.
In particolare, negli ultimi tempi gli FM hanno dato vita almeno ad una coppia di ottimi CD, Rockville I e II, ed hanno pure celebrato i propri trent’anni di carriera in tour.
Il 2015 vede, ancora una volta, i cinque musicisti alle prese con un nuovo album, questa volta in uscita per Frontiers Music, dal titolo “Heroes and Villains”.
Va subito detto che gli FM difficilmente, ormai, offrono particolari sorprese, affidando le proprie canzoni a due/tre variazioni di fondo: il puro AOR (con la variante “ballata”) e le americaneggianti contaminazioni hard blues.
Non fa eccezione, appunto, neanche il nuovo Heroes and Villains, che fin dall’apertura di Digging Up The Dirt ripropone, in chiave di assoluta eccellenza, il suo riconoscibilissimo crogiuolo di riff e melodia, che qui propende verso il versante hard blues del sound degli FM.
In tale mood sonoro si muovono, poi, anche Cold Hearted (un uptempo cadenzato con venature blues), e due tra i più convincenti brani della dozzina proposti: parliamo di Shape I’m In, hard rock classicissimo e spavaldo, impreziosito cori accattivanti e da chitarre che corrono via sul sentiero tracciato da una sezione ritmica che pesta duro quanto basta, e di Somedays I Only Want To Rock & Roll, uno scanzonato e rotolante hard’n’roll che dimostra quanta passione e quanta freschezza dimostrino questi attempati giovanotti senza età.
Pure I Want You si distingue per il suo “tiro” trascinante e frizzante.
Chi preferisce, altresì, gli FM dei primissimi tempi – quelli di That Girl, per intenderci – andrà in sollucchero all’ascolto di You’re The Best Thing About Me, una canzone AOR dalla melodia zuccherosa e ritmi medi, di Fire & Rain, particolarmente propiziante, e di Call On Me, forse un tantino più manieristica.
Destinato a chi predilige il melodic rock più trascinante è pure Life Is A Highway, baldanzosa traccia AOR dai toni però risoluti e con le asce protagonisti di avvincenti assoli.
Il comparto slow, invece, è mirabilmente rappresentato da Incredible, una ballad ariosa ed evocativa, e da Walking With Angels, un lento dalle nervature soul con grandi protagonisti voci e chitarra acustica su un delicato sostrato di tastiere, il quale si pone tra le cose più belle e commoventi del CD.
In confronto a Rockville, gli FM di Heroes and Villains si presentano con un piglio ancora più sicuro e determinato, anche sul piano compositivo, nonché con una produzione migliore che meglio valorizza la loro musica.
Certo, i nostri AOR heroes britannici non offrono nulla di nuova sotto il sole del rock, ma riescono a realizzare un album senza filler, carico di maestria e di raffinatezza, che li impongono ancora come una magnifica conferma nel genere musicale di riferimento.