Recensione: Heroes Of Other Times
Gli Iraway sono un gruppo metal romano, nato nel settembre 2011, dalla non facile collocazione stilistica, e dalle influenze che attraversano, in un audace crossover, diversificate ascendenze riconducibili a tale genere musicale.
Gli elementi degli Iraway – ognuno con precedenti esperienze musicali prima di unire le forze in questo nuovo combo – sono davvero giovanissimi: età media di diciassette anni.
Dopo alcuni mesi di composizione, arrangiamento e pre-produzione, nel dicembre 2011 i sei ragazzi sono entrati in studio nella Kutso Noiose Home di Matteo Gabbianelli per registrare il loro primo EP “Heroes of Other Times”.
L’EP è uscito il 5 aprile 2011, data in cui si è svolto anche un release-party al Felt Club di Roma.
La band romana dimostra, già in questo primo EP, peraltro reso attraente da un artwork suggestivo ed inquietante, di possedere, come si diceva all’inizio, un’apertura verso un ampio, stimolante e variegato range di sottogeneri musicali afferenti al mondo del rock duro e del metallo pesante.
Diverse sono, infatti, le suggestioni artistiche che scaturiscono dall’ ascolto del mini album.
Ecco, ad esempio, che Timoria, il brano che ci accoglie in apertura, si snoda all’interno di meandri progressive metal: una intro di tastiere ci porta, infatti, dentro una traccia nella quale squarci sinfonici dei tasti d’avorio si alternano a ritmiche incalzanti e sprazzi melodici, impreziositi da un pregevole assolo della chitarra di Filippo Pizzolii.
Anche The Drowned And The Saved, un altro dei brani più interessanti dell’EP, si muove in un contesto stilistico equiparabile, arricchito qui da un flavour più catchy, dalla voce femminile di Catherine Linton e da limpidi, vorticosi ed efficaci assoli d’ascia e poi di tastiere, nonché da repentini cambi di ritmo e d’atmosfere.
Altrove la proposta degli Iraway si va a contaminare con gli spunti di altre fascinazioni musicali, assumendo, dunque, contorni crossover e sperimentali.
Ecco, allora, che Unchained Soul, altro brano di rilevante spessore con accenni di prog metal alla Dream Theater, viene contaminato da un basso funkeggiante e da distorte voci tendenti al growl. Pure Fathers Of Liberty disegna con disinvoltura una contaminazione tra incalzante prog metal, voci dagli accenti teatrali e gutturali con lo scratch del Dj Devim Beatz, mentre Heroes Of Other Times contagia con voce rappeggiante, influenze di Korn e d’alternative metal in un tonante sostrato progressivo.
Molto originale si dimostra, quindi, Song For Charlotte, trafitta da voci e vocine teatrali, mentre affascinante ci appare Seventh Undertaking, ingemmata da un basso oscuro e ficcante.
Heroes of Other Times degli Iraway rappresenta, dunque, un biglietto da visita sorprendente – anche in considerazione dell’ età dei musicisti – per la disinvoltura con cui affronta percorsi strumentali diversi e non facili, senza rinunciare ad una grintosa piacevolezza.
L’ EP risulta, insomma, davvero incoraggiante per il futuro artistico di questa giovane band, che sarà ancora più interessante se il suo crossover e la sua voglia di sperimentare la porterà (considerato che la varietà è certamente qui un’opportunità, ma può anche diventare, a lungo andare, un limite) verso un’ancora maggiore e più focalizzata integrazione tra le disparate espressioni musicali che l’appassionano e l’ispirano.
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Line Up:
Cristiano Gizzi chitarra
Dimitri Nicastri Batteria
Jacopo Riccioletti voce
Catherine Linton tastiere e voce
Marcello Silvestri basso
Filippo Pizzoli chitarra
Tracklist:
01. Timoria
02. Song For Charlotte
03. Heroes Of Other Times
04. Unchained Soul
05. The Drowned And The Saved
06. Fathers Of Liberty
07. Seventh Undertaking