Recensione: His Blood Is Yours
Dopo essere uscito nel 2009 dai Cloudscape (inizialmente denominati Doctor Weird), il polistrumentista svedese Björn Eliasson decide di creare una One man band chiamata Warnot.
L’intento del chitarrista è quello di proporre un Progressive Metal oscuro, potente, elegante e molto teatrale, caratterizzato da un massiccio utilizzo delle tastiere che risultano fondamentali nel conferire ad ogni brano una vena di drammaticità e cupezza indubbiamente fascinose ed interessanti.
Il progetto Warnot nasce nel 2009, ma è solo nel 2012 che arriva l’esordio discografico per Nightmare Records con questo coraggioso “His Blood Is Yours“.
Come già sottolineato, questo disco è stato interamente concepito dall’ambizioso artista svedese che si è quindi occupato della stesura dei brani, dell’esecuzione materiale degli stessi, nonché del missaggio definitivo dell’opera.
Tuttavia, alla realizzazione dell’album ha preso parte anche una vasta schiera di cantanti, intervenuti in qualità di ospiti, fra cui spicca il nome del vocalist Mike Andersson (Fullforce, Cloudscape).
Il risultato finale è rappresentato da un platter che, se da una parte avrebbe potuto essere curato mediante una produzione migliore e maggiormente affine alla profondità dell’opera, dall’altra si manifesta nella forma di un prodotto davvero interessante nella sua singolarità.
L’album si dimostra ottimamente eseguito in ogni sua parte e trova inizio nella cupa opener “Raptures Of The Deep“, traccia che, fin dalle prime battute, esprime tutta la creatività del chitarrista svedese, mettendo in risalto un gusto notevole per gli arrangiamenti e soluzioni compositive senza dubbio riuscite, in alcuni frangenti riconducibili al tipico sound utilizzato dagli americani Symphony X.
La successiva “The Crow Will Die“, continua in modo coerente il percorso intrapreso dalla traccia precedente, risultando anch’essa estremamente cupa e caratterizzata, in alcuni momenti, da inquietanti vocalizzi growl, accompagnati sempre da un suggestivo lavoro tastieristico, perfetto nell’evidenziare il lato orrorifico del lavoro.
Buona anche la seguente “My Darkest Hour“, caratterizzata stavolta da sonorità più tipicamente Dream Theater, per un episodio molto ben strutturato, anche se leggermente sottotono rispetto alle due canzoni precedenti.
Più convincente è senza dubbio l’energica e maligna “A Late Night Dance With Death“, che sembra quasi catapultare l’ascoltatore in un oscuro romanzo horror, come avviene anche nella seguente “Secrets Of Mythology“, contraddistinta da un ottimo refrain, semplice e diretto.
La malinconica title track, è un altro episodio di piacevole ascolto, in cui è accentuata la componente teatrale espressa dal musicista svedese che, in ogni modo, non manca di condire il tutto con sottili tocchi riconducibili a mostri sacri come Dream Theater e Symphony X.
L’opera prosegue con l’articolata e melodica “R.I.P“, seguita a ruota dalla splendida “New York“ che, con molta probabilità, rappresenta il picco creativo dell’intero platter.
Un velo di drammaticità torna a calare sulla cupa opera con “The Patriot“, episodio che tuttavia non riesce a mantenere lo stesso livello del brano precedentemente ascoltato.
Fortunatamente il chitarrista corregge subito la rotta e con la magnifica “I Am A Ghost“ torna al Prog in grande stile – tinto perfino di sottili contorni vagamente seventies – per un altro momento di indubbio valore all’interno di un disco che si conclude con la rocciosa e oscura “The Wrong Path“ e soprattutto con la superba ballad “Sirens”, momento che segna la fine di un lavoro assolutamente riuscito, seppur caratterizzato da qualche ombra di fondo.
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Tracklist:
01. Raptures Of The Deep
02. The Crow Will Die
03. My Darkest Hour
04. A Late Night Dance With Death
05. Secrets of Mythology
06. His Blood Is Yours
07. RIP
08. New York
09. The Patriot
10. I Am a Ghost
11. The Wrong Path
12. Sirens
Line Up:
Björn Eliasson – Voce / Tutti gli strumenti
Thomas Bursell – Voce
Mike Andersson – Voce
Sussi Sorensen – Voce
Bjorn Persson – Voce
Sara Andersson – Voce
André Mollestam – Voce