Recensione: Historia Nobis Assentietvr

Di Pier Tomasinsig - 16 Aprile 2009 - 0:00
Historia Nobis Assentietvr
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Genere:
Anno: 2009
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75

È un ritorno gradito quello degli Absentia Lunae, a parere di chi scrive una delle realtà più particolari e promettenti

della scena black nostrana. Non una delle realtà più conosciute però, ragion per cui sarà il caso di fornire qualche breve cenno

biografico. La storia del combo friulano ha inizio nel 2002 quando si forma il nucleo originario della band, costituito dalla

chitarrista Climaxia (nota anche per il suo progetto parallelo Melencolia Estatica), Ildanach e Khrael X.

E., formazione che di lì a poco sarà completata con l’ingresso del bassista Sephrenel. Gli Absentia Lunae si

ripresentano ora sul mercato, dopo vari avvicendamenti nella line-up, con il terzo full-length (se consideriamo tale anche il

primo album autoprodotto “Marching Upon Forgotten Ashes”) “Historia Nobis Assentietvr”, successore di quel “In Vmbrarvm Imperii

Gloria” (2006) che a suo tempo aveva ottenuto non pochi riscontri favorevoli in ambito underground. Riscontri senz’altro meritati,

a fronte di una proposta che, pur prendendo le mosse dal black norvegese (Mayhem su tutti), riusciva a risultare personale

ed interessante grazie a una certa dose di sperimentazione e ad un songwriting sfaccettato e ricco di ulteriori influenze, dal

black (e il death) di scuola svedese fino a soluzioni prossime all’avantgarde; il tutto valorizzato da un tasso tecnico non

trascurabile.

Era dunque prevedibile che i nostri non si sarebbero adagiati su quanto di buono già prodotto, sviluppando ulteriormente le

premesse poste nei primi due lavori e magari puntando ad una maggiore coesione tra le varie influenze; cosa che con “Historia

Nobis Assentietvr” in realtà è avvenuta solo in parte. Ma procediamo con ordine. Il nuovo album si apre sulle note di

Neuropa Calling, intro dal sapore marziale e pomposo in cui tastiere, inserti noise, suoni di tromba e sample di

cori (di tutto un po’ insomma) accompagnano la voce filtrata e angosciosa di Ildanach per sei lunghi minuti, al termine dei

quali resta l’impressione di un brano d’apertura eccessivamente prolisso e tutto sommato trascurabile, se non per la sua funzione

di creare un senso di frustrante attesa. In effetti, quando Sentenza Al Criterio esplode improvvisa, investendo

l’ascoltatore con un muro di suono spietato, allucinante, tra riff serratissimi e un blast-beat ai limiti del parossismo, la

sensazione è nonostante tutto liberatoria. C’è da dire che, seppure successivamente mostri alcune pregevoli aperture melodiche,

questo è uno dei pezzi black più atrocemente violenti che abbia ascoltato da diverso tempo a questa parte e fornisce un primo

eloquente indizio su quanto ci aspetta nel prosieguo dell’album.

Se anche il binomio iniziale sembra fare il verso a quello che era stato l’incipit di “In Vmbrarvm Imperii Gloria” (intro

recitata/seconda traccia al fulmicotone), si notano già alcune rilevanti differenze rispetto all’album precedente. Al di là degli

aspetti meramente “formali” (la produzione è molto più curata e anche tecnicamente i nostri dimostrano di essere cresciuti),

l’impressione è che gli Absentia Lunae si siano ulteriormente estremizzati, nei suoni, nelle strutture e nelle atmosfere.

Quelle suggestioni epiche, malinconiche e decadenti che si potevano avvertire nel predecessore si sono ritratte, così come sono

praticamente scomparse le influenze swedish che connotavano il lavoro delle chitarre in pezzi come Died Story

Manifesto. “Historia Nobis Assentietvr” è un lavoro volutamente estremo e intransigente, nella musica come nei testi, che

vive di un’atmosfera greve, cupa, opprimente, permeata di negatività. Non mancano le aperture melodiche, già ben presenti su “In

Vmbrarvm Imperii Gloria”, ma queste ora sono volte unicamente a generare sensazioni malsane e inquietanti; così come i vari

inserti elettronici che affiorano, ad opera del tastierista “ausiliario” MZ (dei compagni di etichetta Urna e Arcana

Coelestia), qua e là nel corso del disco, a recuperare parzialmente la componente avantgarde. Il lavoro della sezione ritmica,

guidata con precisione da Blastphemer (che ha sostituito dietro le pelli Thorns, a sua volta subentrato a Khrael

X. E.), non concede tregua ed è a dir poco soffocante, mostrando consistenti richiami al death metal più brutale.

Nel Gelido Sentore di Un’eterno Addio, così come L’immutabile Richiamo ed il suo Cruento Incontro

(forse le tracce più riuscite del lotto), rappresentano in un certo senso l’emblema del nuovo corso della band, con i loro riff

contorti e claustrofobici e le loro sonorità dissonanti, oscure, disturbanti. La ricerca di soluzioni espressive quanto più

possibile estreme, compiuta attraverso un’attitudine moderna e capacità tecniche di tutto rispetto, ha portato gli Absentia

Lunae a sviluppare il proprio sound in una direzione che mostra non pochi punti di contatto con i recenti lavori di

Deathspell Omega e Arkhon Infaustus.
Le restanti tracce di cui si compone questa release (a parte l’outro) si muovono tutte in linea di massima sulle coordinate ora

delineate, oscillando in diversa misura tra sfuriate violentissime, crudeli e allucinate, e break lenti e atmosferici che,

evocando sensazioni di malessere e sofferenza, nessun respiro realmente concedono all’ascoltatore.

C’è da chiedersi però se quest’album rappresenti effettivamente il salto di qualità che molti, dopo aver apprezzato “In

Vmbrarvm Imperii Gloria”, si aspettavano. La risposta può essere affermativa solo in parte. Mentre il disco precedente, sia pure

meno omogeneo e ancora immaturo, risultava più spontaneo e coinvolgente, “Historia Nobis Assentietvr” mostra maggiore coesione

interna e padronanza dei propri mezzi, ma al contempo minor estro. In alcuni frangenti risulta altresì un po’ freddo e

“costruito”, complice la persistente tendenza degli Absentia Lunae a insistere troppo in certe ripetizioni. Niente di grave in realtà, la valutazione finale resta più che positiva. Ma la piena maturità (e capacità di sintesi)

nel songwriting deve ancora essere conseguita, nonostante l’indubbia perizia esecutiva e la discreta produzione che quest’album

può vantare.
La qualità insomma non manca, anche se qualche ulteriore perplessità potrebbe sorgere in merito ai potenziali destinatari di questa release: “Historia Nobis Assentietvr” è un’opera ostica, psicologicamente impegnativa e volutamente indigesta. Un ascolto che

certamente potrà risultare sfiancante, indicato solo a chi apprezza un certo tipo di prodotti votati alla più opprimente

negatività e alla ricerca, in chiave moderna, dell’estremismo in ogni sua forma.

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Tracklist:

1. Neuropa Calling 06:00

2. Sentenza al Criterio 07:41
3. Nel Gelido Sentore di Un’eterno Addio (nel Solco della mai Sopita Via) 08:43
4. L’Urlo ed il suo Illuminante Eco 05:39
5. L’immutabile Richiamo ed il suo Cruento Incontro 06:00
6. Nel Segno dell’Ariete la Storia ci darà Ragione 08:06
7. Il Sole Ritrovato degli Iperborei 04:20

Line-up:

Ildanach – Vocals
Climaxia – Guitars
Sephrenel – Bass

———

Blastphemer – Drums
MZ – Keyboards

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