Recensione: Hit It!
Disco di debutto per i canadesi The Slam, fondati dal singer Serge Simic con il chiaro intento di ripercorrere la strada già battuta dai grandi dell’hard rock, Kiss in testa. Lasciando perdere i paragoni (che sarebbero davvero troppi) meglio soffermarsi sulle qualità di questi quattro rocker d’oltreoceano; qualità che, sotto ogni punto di vista, sono davvero enormi. Lo stesso Simic si distingue sia in veste di cantante – potente ed espressivo – quanto in quella di chitarrista solista e, nondimeno, nei panni di songwriter.
Dieci canzoni una migliore dell’altra, in grado di impressionare e trascinare sin dai primissimi ascolti; niente cali, niente passaggi a vuoto: solo una quarantina di minuti (scarsa) ad altissimo tasso adrenalinico, con qualche concessione al sentimento ed al blues, che col rock va a braccetto da decenni.
D’obbligo sottolineare anche la bontà della produzione a cura di Simic e di Ritchie Z Bogdanovic – senza modernismi che sarebbero stati del tutto fuori luogo – e il missaggio ad opera di Fabrizio Grossi, già al lavoro con nomi del calibro di Alice Cooper, Eric Martin, Joe Lynn Turner e Steve Vai, giusto per citarne alcuni.
Se a questo punto qualcuno fosse ancora dubbioso sulla bontà di Hit It!, con ogni probabilità il solo ascolto di “Little Angel“, con Glenn “the Voice of Rock” Huges in qualità di ospite, basterebbe a convincerlo. Dai riff che trasudano rock blues al duetto del refrain, passando per un break nel quale Huges ci ricorda il motivo del suo soprannome, questo è un pezzo che non può lasciare indifferente neanche il più distratto tra i rocker; soprattutto, questo va detto, quelli meno giovani.
I riferimenti ai Kiss sono un po’ ovunque e si colgono immediatamente: basti ascoltare l’opener “Wild Ride“, la trascinante “Bad Blood” o la dirompente “Kisser” per capire quale sia la principale fonte di ispirazione di Simic (il quale, tra l’altro, ha anche un timbro piuttosto simile a quello di Paul Stanley). Non che tale ispirazione sia fastidiosa o denoti mancanza di personalità, anche perchè i The Slam non si limitano certo ad un semplice esercizio di pedissequa copiatura di quanto fatto dai quattro di New York; ne riprendono certamente le sonorità, ma filtrandole con l’amore per altre band del passato e, soprattutto, con un gusto personale assolutamente sopraffino.
In “Tears In The Rain” compare l’acustica e la voce di Simic si fa calda e avvolgente nelle strofe, mentre il ritornello è un po’ scontato, e non regge il paragone con gli altri contenuti in Hit It!, uno più azzeccato dell’altro.
Mancando veri e propri punti deboli, per trovare gli highlight bisogna puntare in alto: di certo si distingue “90-50-91-Love” per il groove dettato dal basso di Nik Marcos e, soprattutto, per un chorus che chiunque decida di dare una chance a questo disco canticchierà per ore. Altrettanto certo è che “Saddle The Moon” è un gran pezzo, e se il main riff vi farà venire in mente Tony Iommi (sponda “Paranoid“), beh… non siete impazziti.
Anche la tosta “Push On“, supportata dalla chitarra ritmica dell’ottimo George Breed, fa bella mostra di sè, mentre “Mr. Rock N Rolla” riuscirebbe a far menare la testa anche a chi di rock ne mastica poco.
Finale acustico riservato alla divertente “Hooked On Rock N Roll“, nella quale compaiono influenze southern che erano latenti (vedi il già citato refrain di “90-50-91-Love“) e qui escono allo scoperto.
Colpo grosso, dunque, per l’italiana Scarlet Records: Hit It! è un debutto che fa centro nel modo in cui il migliore hard rock melodico ha saputo farlo in passato: musicisti preparati e con la giusta dose di feeling, canzoni catchy ma mai sciatte, schemi semplici alla base della vera essenza del rock’n’roll. Forse l’unico vero difetto (se così si può chiamare) è la mancanza di almeno una ballad di valore, ma si può benissimo vivere anche senza, no?
I The Slam rappresentano per il genere – ma non solo – una delle più gradite sorprese di questo 2011, proponendosi con forza come nuova realtà da tenere assolutamente d’occhio per il futuro. Se poi sapranno confermarsi a questi livelli anche dal vivo, allora sarà d’obbligo togliersi il cappello e tributare loro tutti gli onori del caso. Per ora il loro biglietto da visita Hit It! è promosso a pieni voti; per la lode attendiamo fiduciosi la futura riconferma. Chapeau!
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Tracklist:
01. Wild Ride 4:12
02. Little Angel 4:16
03. Bad Blood 4:28
04. Tears In The Rain 3:48
05. Kisser 3:42
06. 90-50-91-Love 3:43
07. Saddle The Moon 3:36
08. Push On 3:50
09. Mr. Rock N Rolla 3:07
10. Hooked On Rock N Roll 3:32
Line-up:
Serge Simic: lead vocal, lead guitar
George Breed; rhythm guitar, back vocals
Nik Marcos: bass
Mike Blacksmith: drums
Special guest:
Glenn Hughes: vocals on “Little Angels”