Recensione: Hollywood Rocks
Molto “anni ottanta” la presentazione scenografica di “Hollywood Rocks”, opera prima degli italianissimi Wheels Of Fire, band al deciso inseguimento di uno stile e di un approccio strettamente incatenato al feeling americaneggiante di molti lustri fa.
Proprio come nelle aspettative suscitate da un moniker significativo e da un’immagine che è immediata testimone della radice del progetto, i propositi vengono ben rispecchiati sul versante musicale dell’album, completamente giocato su sensazioni AOR con rare venature hard rock, in cui assoluta semplicità e prontissima assimilazione si dichiarano quali caratteristiche basilari e primarie.
Per lo più piacevole e di gradevole ascolto, il debutto del quartetto italico si anima di atmosfere estive e solari, imbevendosi di un’aura di spensieratezza alquanto “facile” tale da consentire ai brani una familiarità pressoché istantanea.
Proprio in questa natura smodatamente “easy”, “Hollywood Rocks” rischia tuttavia di trovare un freno insormontabile in termini di longevità: immediatissimo e diretto, il disco, in effetti, rivela un profilo poco incisivo, non presentando peculiarità artistiche realmente in grado di farlo assurgere a qualcosa più di un’esperienza estemporanea, costituita dall’ascolto di una collezione di graziose tracce d’accompagnamento. Di quelle – per intenderci – verso le quali si prova simpatia spontanea, ma che di solito rimangono nell’ambito dell’interessante sottofondo da autoradio durante viaggi vacanzieri.
Ad ulteriore conferma di un taglio forse sin troppo disimpegnato, arrivano inoltre i testi dei brani: decisamente “insipidi”, non brillano per particolare ispirazione, lasciando trasparire una ricerca della tematica leggera talvolta tanto banale, da rendersi manifesta anche alle orecchie di chi è tradizionalmente meno attento all’aspetto lirico delle canzoni.
Detto di alcune ingenuità evidenti, ma non tali da compromettere il risultato in modo preoccupante, va ad ogni modo confermata la bontà complessiva di un album come “Hollywood Rocks”.
I pezzi spesso funzionano e, tolte alcune inevitabili cadute di tono e tensione, consegnano una tracklist che scivola senza intoppi nella propria interezza.
Il taglio “vanhaleniano” della title track, accoppiato all’incedere urgente delle ritmiche, sottolinea un feeling frizzante che si diffonde a tutto il cd ed infila una dopo l’altra, una serie di tracce cui non mancano suoni più che accettabili ed interventi chitarristici di buon livello. Meritevoli d’attenzione senza dubbio, le riuscite “Everywhere I Go”, “The Reason”, “Relax” e “Rock The World”, episodi che si pongono piacevolmente su toni anni ottanta ed un po’ chiamano – con minore enfasi, s’intenda – alla memoria alcune cose realizzate di recente da Johnny Lima e dagli eccellenti Brother Firetribe, questi ultimi, termine di paragone assumibile in particolare per un certo modo di impostare i cori.
Per nulla malvagia infine la voce del leader e fondatore del gruppo, Davide “Rox” Barbieri, singer “allenato” dall’esperto Michele Luppi, reale mentore del progetto Wheels Of Fire, cui sono anche da attribuire numerose apparizioni al pianoforte e la produzione dell’album. Qualche difetto di pronuncia non pone ombre su di una prestazione del tutto positiva, buona per mettere in mostra un interessante talento vocale.
Un esordio niente male insomma, fornito delle adeguate connotazioni per risultare gradito agli amanti del genere.
Impossibile tuttavia, non sottolinearne ancora una volta la natura tanto easy, quanto “innocua” e poco longeva: per crescere ed evolversi in una realtà dotata di maggior spessore, occorrerà in futuro provvedere, addizionando un po’ più di personalità ad un prodotto, che al momento, si definisce senza dubbio discreto e gradevole ma non di certo imprescindibile.
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Tracklist:
01. Hollywood Rocks
02. You’re So Cool
03. What I Want
04. I Can’t Live Without You
05. Everywhere I Go
06. Live Again
07. The Reason
08. Little Prayer
09. Relax
10. Rock The World
11. Love Nest
Line Up:
Davide “Dave Rox” Barbieri – Voce / Tastiere
Stefano Zeni – Chitarre
Roberto Galli – Basso
Andrea Zingrillo – Batteria