Recensione: Holy Cow!
Che Billy Sheehan sia un bassista tecnicamente inarrivabile, esperto, funambolico e tra i migliori in senso assoluto, è questione assodata da un bel po’ d’anni e nota anche ai cocci. Che il buon Billy sia altrettanto bravo e capace nello scrivere canzoni scorrevoli, in grado di mettere bene in risalto oltre a queste sue caratteristiche, anche una certa passionalità, è invece tutto un altro paio di maniche.
Una considerazione molto semplice nasce da sé al termine del lungo – e per certi versi estenuante – ascolto di “Holy Cow”, nuova fatica solista del celebre fondatore dei Mr. Big, già uscita in Giappone nel corso del 2008, ed ora disponibile anche per il mercato europeo con l’aggiunta di una bonus track.
Grandissimo in gruppo, del tutto mediocre in solitaria.
Poco da fare. Nonostante la presenza di tredici tracce – palcoscenico più che sufficiente per mettere in risalto qualcosa di notevole – e l’aiuto d’alcuni ospiti di valore come il barbuto Billy Gibbons degli ZZ Top, l’enigmatico Dug Pinnick, storico leader dei King’s X ed il vecchio “pard” Paul Gilbert, i risultati appaiono, sin dal primo passaggio, deludenti e stucchevoli.
Tedio, noia e monotonia sono di fatto una spiacevole costante diffusa a macchia d’olio all’interno della quasi totalità dei brani, cui non manca come prevedibile, una cifra tecnica d’alta scuola, ma che falliscono purtroppo il più nelle volte quello che deve essere, obbligatoriamente, l’obiettivo primario di un album hard rock o presunto tale. L’intrattenimento.
Ritornelli dall’orecchiabilità inesistente, inutili rincorse strumentali avare di qualsivoglia emozione e ben poca capacità di coinvolgere con qualche trovata melodica degna di nota, hanno il potere, non certo appetibile, di fiaccare senza appello l’attenzione, conferendo un senso di cupa staticità che, come un’asfissiante ragnatela, si diffonde al procedere del minutaggio con ineluttabile pesantezza.
Unica ancora di salvataggio in mezzo ad un mare di noia, i due pezzi che, guarda caso, cercano di puntare un po’ di più sul feeling e sulla ricerca di quelle scintille di “calore”, altrove di scarsissima reperibilità. “Make It To Another Day” e “Turning Point” (ottimamente interpretata da Pinnick), definiscono le coordinate di un rock blues sanguigno e ricco d’atmosfera in cui, finalmente, l’estro è a puro servizio delle emozioni, con effetti piuttosto convincenti.
Il resto è semplice accademia, equamente suddivisa tra episodi dal taglio modernista, sempre imperniati sul tonante suono del basso e purtroppo, sempre dallo scarsissimo appeal emotivo, ed attacchi strumentali aridi come il deserto, inutile sfoggio di bravura che però non offre il benché minimo brivido e non lascia trasparire alcun sentimento.
“Dynamic Exhilarator”, “In A Week Or Two”, “Theme From An Imaginary Sci-Fi” (evidente omaggio al classico dei Mountain di Leslie West), sono testimonianza di un album che potrà forse risultare gradito in qualche misura ai patiti delle “quattro corde”, ma di certo di ben poca attrattiva nei confronti dei fruitori di musica nel senso più ampio.
Billy Sheehan mostra ancora una volta una bravura indiscutibile con il fedele basso, una notevole destrezza con la chitarra, evidenziando per di più, buone doti anche al microfono, in virtù di una voce non eccelsa ma di discreta espressività.
Il problema a questo punto è uno solo. Trovare un valido songwriter che sappia fornire un contributo ideale a livello di composizione giacché, a quanto dato di capire, la fantasia del virtuoso americano pare piuttosto limitata e l’ispirazione modesta.
O in alternativa, compiere finalmente il passo che tanti aficionados attendono da anni.
Dopo la promettente reunion, riprendere a sfornare album con i grandi Mr.Big, con buona pace dei tantissimi che ancora ricordano con nostalgia una delle più grandi band hard rock d’ogni tempo.
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Tracklist:
01. In A Week Or Two (I’ll Give It Back To You)
02. Dynamic Exhilarator
03. A Lit’l Bit’l Do It To ‘Ya Ev’ry Time
04. A Bloodless Casualty
05. Make It To Another Day (I Keep Rolling On My Way)
06. Another Broken Promise
07. Just Another Humanoid
08. Turning Point
09. Two People Can Keep A Secret (If One Of Them Is Dead)
10. Theme From An Imaginary Science Fiction
11. Cell Towers
12. She Goes From Cruel To Missionary
13. Sweat On An E String
Line Up:
Billy Sheehan – Basso / Chitarra / Harmonica / Voce
Ray Luzier – Batteria
Guest Musicians:
Billy G. Gibbons – Chitarra
Paul Gilbert – Chitarra
Dug Pinnick – Voce
Simone Sello – Chitarra