Recensione: Human Pulveriser [EP]
Finalmente un po’ d’onore e di riconoscenza per la cara, vecchia scuola teutonica. Ebbene sì: in circolazione c’è ancora qualcuno che non ha dimenticato le «marce» attitudini e le arroganze che caratterizzavano le tante produzioni tedesche degli inizi degli anni ottanta; epoca in cui spadroneggiavano i latrati dei Kreator di “Endless Pain”, sanguinavano le carni dei macellai pazzi Destruction e i Sodom partorivano “… The Sign Of Evil”. Quindi, se oggi sembra che tutti gli sguardi volgano ai riaccesi bagliori del thrash statunitense, ci sono band che non si vogliono spingere troppo in là. C’è ancora qualcuno che ha, infatti, bisogno di strisciare nella melma e scarificare gli ascolti di fan avvezzi al grezzo e accattivante «teutonic thrash metal». Un teutonic thrash metal passionale, vero, senza pretese d’abbellimento di una facciata che tutto voleva essere, meno che graziosa o curata e, per tal motivo, pura nella propria essenza.
Nascono così, dalle ceneri dei conterranei Violent Assault, i Nuclear Aggressor, thrash metal band isontina alla cui batteria compare Cristiano Bruschina, precursore a inizio anni ottanta della scena thrash metal goriziana quando – giovanissimo – militava nei Rigor Mortis; uno dei primissimi act italiani dediti a questo movimento artistico.
Intro a parte, “Human Pulveriser” propone circa ventitré minuti di furia cieca, aggressiva e veemente come poche. Quello che colpisce non è tanto il song-writing, acido e genuino, né tantomeno la convincente prova al microfono del ritmico Fabio forgiato, come i suoi compagni, dai dettami della «teutonic old-school». Colpisce il gusto assaporabile in questi sette brani: un vero e proprio revival supportato da una produzione che sa esprimersi in forma potente e roboante, ma anche sottile e fendente. Una produzione che non lascia scampo quando c’è da graffiare e incidere con rapidi colpi frusta; che non disdegna nemmeno le onde d’urto grazie a granitici muri di suono in pieno orecchio. Presenti anche sezioni soliste di discreta fattura (ospite su un brano Marco Falanga delle band Hammered e Overtures – heavy), oltre naturalmente alla martellante sezione ritmica puntellata dal basso di Hellvis, già militante negli Azrath-11 (black) e negli Eerie Sin (thrash). Così, tanto per darvi uno spunto personale, ritengo che i brani caratteristici in grado di rappresentare bene questi Nuclear Aggressor siano “Merciless Extermination” e “Vortex of Darkness”, cioè i manifesti della bandiera che sventola sotto l’azione delle cavalcate guerrafondaie dei nostri.
Un valido mini CD d’esordio, superiore a ogni attesa, molto coraggioso e per tale motivo, a parer di chi scrive, assai apprezzato.
Abbiate fede: ne vedremo delle belle. Considerato che siamo alla seconda release ufficiale del 2010, nel 2011 sarà d’obbligo il full-length. E se già questo EP polverizza…
Nicola Furlan
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Track-list:
1. Intro (Once Upon Destruction)
2. Human Pulverizer
3. Christlasher
4. Black Death
5. Merciless Extermination
6. Vortex Of Darkness
7. Sentence Of Death
All tracks 23 min. ca.
Line-up:
Fabio – Voce, chitarra
Cris – Batteria
Hellvis – Basso
Guest:
Marco Falanga – Chitarra