Recensione: Hunting Season
I Bullet Trauma sono un’Hardcore/Thrash band proveniente da Helsinky, Finlandia e ‘Hunting Seasons’ è il feroce EP con il quale si presentano, disponibile nel formato digitale dal 24 novembre 2023 (mentre l’uscita del CD fisico è prevista per il 2024).
Un’indiavolata volpe in trappola che si prepara a reagire posta in copertina la dice lunga sull’attitudine ribelle del gruppo: questo è un disco vecchia maniera, carico di rabbia, insofferenza e chiara contestazione sociale.
‘Hunting Seasons’ offre una scaletta di sette canzoni oneste e dirette, sparate a raffica senza mandarla a dire, con la chiara intenzione di colpire ed infastidire, per dare uno sonoro scrollone.
Il sound è grezzo, sporco ed aggressivo, con ritmi che viaggiano tra l’iper velocità e la vigorosa cadenza, con una voce graffiante, prepotente e disturbante ed assoli brevi e sclerotici, a sottolineare che non c’è spazio per virtuosismi o raffinatezze.
Eppure, per quanto tutto suoni ruvido e fulmineo, il songwriting della band è completo, formato da una struttura compositiva più legata ai cambi di tempo del Thrash Bay Area (anche se meno articolata) che non all’immediatezza selvaggia dell’Hardcore, ma con gli elementi che contraddistinguono entrambi sempre ben bilanciati o compenetranti uno nell’altro.
In pratica è un violento Crossover sulla scia di Power Trip ed Enforced, con i brani di norma relativamente più lunghi rispetto alle primitive produzioni di SOD, Suicidal Tendencies o Cro-Mags (con l’eccezione della violenta ‘Forced Entertainment’, Thrash/Punk della durata inferiore ai due minuti) e legato, per la “quota” Thrash, alla Old School di Slayer, primi Exodus e Onslaught, pure con un “cameo” del Metal-Punk dei Venom nella Title-Track.
Brani più coinvolgenti ‘Trapped in a Hole (Subterfuge)’, ’Hunting Grounds’ e ’Conditioned to Conform’, i restanti comunque tutti con voto sufficiente nonostante qualche sbavatura data, essenzialmente, dall’irruenza e da un’energia che non sempre viene controllata.
Ci sono novità? Assolutamente no, se non la già descritta anomala copertina, che si distacca di netto dagli abituali scenari apocalittici o distopici largamente utilizzati, sinonimi più di scoraggiamento che di lotta.
Però, in definitiva, l’Hardcore/Thrash è questo: veicolo di contestazione che non gira intorno alle cose e che non ammette distrazioni. Qualsiasi sperimento per cambiarlo, probabilmente, ne diminuirebbe l’impatto.
Per cui, va bene così: i Bullet Trauma hanno ancora del lavoro da fare ma questo EP è già un buon segnale di concreta solidità. Aspettiamo l’album.
‘Hunting season’ è stato registrato da Ville Holmström presso lo Studio Muuntamo e masterizzato da Mika Jussila ai Finnvox.