Recensione: Hushed And Grim

Di Giorgio Giusti - 31 Ottobre 2021 - 13:22
Hushed And Grim
Band: Mastodon
Etichetta: Reprise
Genere: Progressive  Sludge 
Anno: 2021
Nazione:
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90

L’universo Metal è composto da una moltitudine di culture e generi musicali che spaziano tra diversi periodi ed esperienze. La magia di questo universo è data dal senso di appartenenza che trasmette, insieme alla sensazione di appagamento musicale che a volte ci dona. Riuscire a unire e farci apprezzare i suoi diversi stili musicali, senza delimitarne i confini, riesce però solo a quei grandissimi gruppi che si sono elevati al di sopra degli altri, facendosi amare e considerare nella loro unicità. Per far ciò non basta saper suonare o innovare, occorre trasmettere qualcosa, rubando l’attenzione di chi ci ascolta e nel tempo saperla farla evolvere gradualmente.

I Mastodon sono ormai, a ragion veduta, uno di questi gruppi. La loro musica si può definire progressive-sludge metal con l’innata capacità di unire riff granitici con virtuosismi ad hoc e melodie trascinanti; come una valanga metallica o un intero esercito che man mano si avvicina durante l’ascolto, crescendo e avanzando all’unisono fino a stagliarsi davanti ai nostri occhi.

Hushed & Grim è il loro ultimo lavoro e i Mastodon adesso hanno un’enorme responsabilità, quella di non deludere i propri fan continuando la loro ascesa, inutile dire, perciò, che le aspettative legate a questa uscita erano enormi.

Ancor prima dell’arrivo dell’album sono stati pubblicati tre singoli –Teardrinker, Sikcle and Peace Pushing the Tides manifesto della loro evoluzione che oggi prevede clean vocals e parti melodiche, seppur all’interno di elaborati momenti energici, presenti anche negli ultimi lavori, come il meraviglioso EP Cold Dark Peace, e una rinnovata vena progressive.

Hushed And Grim, inoltre, è pervaso da una mutazione dai toni cupi iniziata anni fa. Ogni canzone è intrisa di dolore e rispetto per i misteri della morte e della vita, oltre a una sentita riverenza e affetto per Nick John il manager e amico della band che perse la sua battaglia contro il cancro nel 2018.

Tutti i brani riflettono e mostrano una crescita e un cambiamento di prospettiva ascolto dopo ascolto; i riff dominanti, le varie vocals, gli azzeccati cambi di tempo sono elementi che insieme manifestano un’abbondanza simile a quella offerta in Crack The Skye aggiungendo anche sonorità meno furenti di quelle degli esordi.

La cosa che sorprende ulteriormente è il fatto che i paragoni con i lavori passati non sono necessari perché questo disco è diverso da qualsiasi altra cosa targat Mastodon, Hushed & Grim ha infatti un altissimo livello qualitativo che supera anche i precedenti lavori, è il classico disco che porta verso la definitiva maturazione.

Ci sono passaggi tecnicamente stravaganti, abbinati a momenti melodici ed è meraviglioso ascoltare una band che si è guadagnata un posto tra le migliori, proprio grazie all’abilità di sorprendere, di rendere unici svariati momenti spesso all’interno dello stesso brano.

Questo è il loro primo doppio album, 15 brani pieni di dettagli sonori strabilianti distribuiti con giudizio sull’intero set e la cosa che più sorprende è la naturalezza con la quale si arriva alla fine, come trasportati senza mai un attimo di noia sospesi sulle note variopinte.

Forse per alcuni potrebbe non sembrare magia questo platter, percependo l’errata sensazione che la band abbia perso la via; per quelli di noi che invece li hanno visti ricostruire se stessi, anche attraverso i lavori successivi a Crack The Skye, Hushed & Grim è la grande conferma di questa seconda fase della carriera di questa band.

Pain With An Anchor” apre le danze con classe mutando più volte e lo fa intrecciando tempi dispari a melodie e vocals pulite restando roboante nel suo inesorabile incedere ricco di suoni. “The Crux” è la sua naturale evoluzione, anch’essa senza tregua tranne una pausa riflessiva nella parte centrale per poi riprendere la marcia.

Sikcle and Peace” trasuda magnificenza e dolore avanzando intonando «La morte viene e porta con sé la falce e la pace», arricchendo ulteriormente le parti melodiche con assoli vivi e intensi in una suite che vive di più influenze confluite nel suo sviluppo, per arrivare poi a “More Than I Could Chew” l’apoteosi della prima parte del disco. Il pezzo raccoglie ogni sonorità per descrivere ancor meglio e con maestria la strada intrapresa dalla band, fatta di evoluzione, cambiamento e arte compositiva.

Siamo appena a un terzo del lavoro con il sopraggiungere di “The Beast e Skeleton of Splendor” che ci dona attimi di maestosa e cupa quiete riflessiva intonando «Leaving you behind…». Le tastiere sopraggiungono, la melodia impera in questi frangenti pur restando articolata e pungente senza essere mai scontata.

Con “Teardrinker” si riprende a marciare con incedere maestoso ricco di pathos, seguono poi “Pushing the Tides” e “Peace and Tranquillity”; non c’è mai un calo di attenzione o di noia, i tempi si intrecciano tra loro con repentini cambi di direzione, la nostra attenzione non può scemare.

Proseguendo raccogliamo altre perle come la maestosa “Gobblers of Dregs” con i suoi quasi nove minuti di assoluta epicità, classe e psichedelia, per concludere con “Eyes of Serpents” e “Gigantium”, quest’ultima ancor più dannatamente bella ed epica!

Brent Hinds (chitarra e voce) Bill Kelliher (chitarra ritmica e voce) Troy Sanders (basso e voce) Brann Dailor (batteria e voce): questi sono i Mastodon e Hushed and Grim il loro ultimo album, serve dire altro?

Probabilmente no… la recensione non sarebbe nemmeno necessaria, basta la musica. Hushed and Grim si candida a ragione nella lista degli album pretendenti al Rock/Metal Grammys Year 2021.

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