Recensione: Hypnotic
Ho ricevuto questo promo dei Thyrane senza minimamente conoscere chi fossero e cosa avessero fatto. Ascoltandoli per la prima volta ho avuto l’impressione di avere a che fare con dei cloni di Rammstein, The Kovenant ed anche Umbra et Imago. Mi sbagliavo, in parte.
I Thyrane si definiscono “industrial black metal”. Di origine finlandese i nostri, nelle persone di: Hannamari (synth), Blastmor (vocals, guitar e drums), Daemon (bass), Avather (guitar) e J. Hurula (drums dal vivo), nascono nel lontano 1994 e, dopo anni di gavetta e di cambi di line up, giungono nel 1998 al primo mcd “Black Harmony”, di chiara ispirazione black sinfonico. Dopo “Symphonies Of Infernality” del 1999 e “The Spirit Of Rebellion” del 2000 producono questo terzo full lenght per la Spikefarm nel 2003. La musica è chiaramente cambiata.
Synth sempre in primo piano, sono tornato indietro nel tempo quando uscì quel mezzo capolavoro che fu “Animatronic”. I nostri Thyrane mi hanno ricordato i vecchi Dimmu Borgir filtrati da i Rammstein. Canzoni semplici, melodiche, indutrial quanto basta per risultare piacevolmente catchy. In una serata goth, tra un Antichrist Superstar e un Sonne, ci vedrei bene un pezzo di questi Thyrane.
E’ vero sono black metal, ma non tirato, le composizioni sono sempre basate su dei mid tempos senza accellerazioni furiose nè rallentamenti ossessivi.
Il suono degli strumenti e le ritmiche delle chitarre ricordano le cose industrial care ai tedeschi, le atmosfere sono rubate direttamente a “Godless Savage Garden” e “Spiritual Black Dimension”.
Notevole è la seconda Firework, con una melodia di chitarra di chiara matrice heavy che fa capolino ogni tanto in una composizione che ha nell’industrial il suo punto di forza.
“Dance In The Air” è quasi spudoratamente referenziale nei confronti di un Marilyn Manson d’annata, per poi plagiare con intelligenza i soliti The Kovenant.
Questo non è un disco per black metallers, assolutamente no. Troppo poco canonico, anzi trovo difficile catalogarli in questo filone. Sicuramente un gruppo di furbacchioni che ha capito che non si puo’ vivere di solo black il cui prodotto si rivolge a quella nutrita schiera di gothers dell’ultima ora, che si sono fatti imbambolare dalla patina dorata e finto – oltraggiosa di Manson, Rammstein e compagnia “poppeggiante”.
Sicuramente non degli innovatori, troppo alla mercè dei gruppi sopracitati, non sono affatto male, orecchiabili, soprattutto commerciabili….ma quanto dureranno?
Si diceva di loro che avrebbero raccolto l’eredità dei Dimmu Borgir qualora questi ultimi avessero commesso un passo falso. Chissà chi l’ha commesso o chi lo commetterà prima. La paura è che se non verranno promossi come si deve questi Thyrane si bruceranno troppo presto e sarà dura riacquistare i fedeli anche con un prossimo album più black…perchè questa è una vera sterzata verso la commercializzazione.
Promossi dal sottoscritto..con qualche riserva.
Track List:
1. Human Weed
2. Firework
3. Glamorama De Mystified
4. Dance In The Air
5. Armaya
6. The Symptomatic
7. Phantasmal Paranoia
8. Sickening
9. Of Suns And Flames
10. Heretic Hunt