Recensione: I AM
Eppur si muove!
Il metalcore, l’ultimo grande crack della scena metal mondiale, lentamente ma inesorabilmente va spostando i propri confini, va superando i propri limiti e ampliando i propri orizzonti. Anche i sassi ormai sanno che nacque quale commistione di elementi della scena hardcore con i riff e le armonizzazioni swedish death/thrash metal (il cosiddetto ‘gothenburg sound’) stemperati da chorus iper-melodici e di grande effetto. Certo, accanto a band d’indubbio talento ve ne sono state decine che, semplicemente, sono saltate sul ‘carro vincente’, ottenendo un breve ed effimero successo, prima di essere derubricate alla voce ‘meteore’.
Tra i più meritevoli act del settore, vanno citati i Becoming The Archetype, band natia di Dacula (Atlanta, Georgia) che, pur non effettuando chissà quali rivoluzioni copernicane, ha dagli esordi effettuato una graduale evoluzione del proprio sound, spingendosi oltre le Colonne d’Ercole del genere, permettendo conseguentemente a quest’ultimo di ampliare il proprio spettro sonoro.
“I AM” è il quinto parto in casa Becoming The Archetype a un anno di distanza dal precedente “Celestial Completion”. Ciò che balza prepotentemente all’orecchio nel sound dei Becoming The Archetype è la massiccia predilezione per la componente death metal, nella sua variante più tecnica; che va a sommarsi al classico trademark della band e quindi agli elementi tipici che la scena metalcore ha imposto con prepotenza nel metalorama mondiale.
Una sterzata verso il prog, se vogliamo, evidente sia nella scelta dei tempi spesso ‘spezzati’ che compongono l’ossatura dei brani, che nella brillante prova dei due chitarristi, chiamati a ricami solisti e virtuosismi vari non soltanto all’altezza dei soli ma spesso durante tutta la canzone.
In poco più di mezz’ora, la band guidata dal cantante Chris McCane dà prova di grande maturità artistica e spiccato gusto musicale, donandoci dieci brani avvincenti e mai banali, che necessitano di diversi ascolti per poter essere assimilati in tutta la propria essenza.
Soffuse chitarre pulite ci accompagnano nei primi secondi dell’opener “The Ocean Walker” prima che la band al completo deflagri in un brano dal groove terremotante, condotto per mano dalla melodia sbilenca della chitarra e dall’ottima prova dietro il microfono di McCane che si divide tra scream ferini, growl profondi e voce pulita. Con l’ottima “The Time Bender” emerge prepotentemente la tecnica sopraffina dell’ensemble americano, un brano dal sapore ‘meshugghiano’ nel quale le indiscusse protagoniste sono le asce di Seth Hecox e Daniel Gailey. “The Eyes Of The Storm” prosegue sulla falsa riga del brano precedente e con il suo incedere death/thrash non lascia scampo all’incauto ascoltatore, definitivamente travolto dai classici breakdown finali. Altro higlight assoluto di “I AM” è “The Sky Bearer” che, dopo l’assalto sonoro iniziale, rivela un’anima melodica e intimista, grazie all’ausilio di poche ma efficaci note di tastiera che fanno da sottofondo alla solennità imposta dalla chitarra solista e dalla voce pulita di Seth.
“The Machine Killer” è il classico brano strumentale posto a metà disco che serve a far riprendere fiato e con esso si chiude anche la prima parte del disco stesso, che scopriremo essere anche quella più esaltante. Infatti la doppietta “The War Enderer”/“The Weapon Breaker” nulla aggiunge in termini di qualità e soluzioni proposte a quanto già fatto vedere dal quintetto nella prima metà del platter, mentre “The Planet Maker” e “The Sun Eater” risollevano le sorti del lavoro essendo due pezzi trascinanti seppur in canonico stile metalcore. Epilogo affidato alla title-track, ultima hit aperta da un tappeto di tastiere e piano che straripa poi nella conclusiva dimostrazione di forza e talento degli statunitensi.
Detto dell’ottima produzione di Shane Frisby e del sapiente missaggio del guru Tue Madsen, non mi resta che consigliare “I AM” a tutti i fan dei Becoming The Archetype e agli amanti delle sonorità testé descritte.
Matteo Di Leo
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Tracce:
1. The Ocean Walker 3:30
2. The Time Bender 3:23
3. The Eyes Of The Storm 2:55
4. The Sky Bearer 3:50
5. The Machine Killer 2:07
6. The War Ender 4:23
7. The Weapon Breaker 4:43
8. The Planet Maker 3:17
9. The Sun Eater 3:14
10. I AM 5:44
Durata 37 min.
Formazione:
Chris McCane – Voce
Seth Hecox – Chitarra/Tastiere/Clean vocals
Daniel Gailey – Chitarra
Cody Watkins – Basso/Backing vocals
Chris Heaton – Batteria