Recensione: I Am the Weapon

Di Andrea Bacigalupo - 13 Settembre 2024 - 8:30
I Am the Weapon
Etichetta: AFM Records
Genere: Thrash 
Anno: 2024
Nazione:
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85

Superman is gone, superman is gone
So now I’m gonna fly
Like a bullet through the sky

I Flotsam And Jetsam non la mandano a dire ed aprono ‘I Am the Weapon’, il loro nuovo e quindicesimo album in studio, con ‘A New Kind of Hero’, un pezzo concreto e diretto, soprattutto sovversivo: Superman se ne è andato e c’è bisogno di qualcuno che prenda il suo posto. Ma non sono più i tempi dell’eroe forte, onesto e sincero, invincibile, ma talmente privo di difetti da non essere neanche Terrestre. Per combattere i nemici del mondo di oggi serve qualcun altro. Forse Flotzilla? La terrificante creatura che già nel 1986 abbiamo visto scontrarsi con il diavolo nella copertina di quel ‘Doomsday for the Deceiver’ che ha segnato l’esordio dei Flotsy e che ora, dopo essere ritornato con ‘The End Of Chaos’ del 2019 ed essere rimasto pazientemente in attesa con ‘Blood in the Water’ del 2021, ritorna ad affrontarlo? Oppure, più semplicemente, come racconta il video della canzone, il nuovo supereroe è l’uomo medio, colui che deve affrontare tutti i veri problemi quotidiani senza neanche averne tanta testa.

I Am the Weapon’, disponibile dal 13 settembre 2024 via AFM Records, è in linea con i due predecessori sopracitati, sviluppando un robusto quanto affilato Thrash Metal che fa da tappeto sonoro alla voce, sì aggressiva e potente, ma anche melodica e fortemente espressiva, di Eric “AK” Knutson, che non perde un colpo e si conferma come uno tra i migliori cantanti in circolazione.

Thrash con in mezzo un sacco di altre cose: i Flotsam and Jetsam nella loro lunga carriera hanno provato tanto, a volte rischiando e non riuscendo neanche benissimo, ma l’esperienza che ha questa lineup (la stessa da quattro anni), che vede all’interno dei musicisti che suonano Metal da sempre, tracciandone anche parte della sua storia, è talmente vasta da permettergli di fare un po’ tutto quello che vuole e pure con una qual certa naturalezza.

Così, oltre al noto gioco d’incastri tra strofe veloci ed assassine che assaltano alla gola e refrain più duttili ed orecchiabili, troviamo brani con elementi che virano verso l’estremo, senza mai esagerare per non perdere il filo con il resto della canzone (come le velocissime parti all’inizio ed alla fine di ‘I Am the Weapon’, dal piacevole retrogusto Death Metal, o le chitarre infernali ed inquietanti di ‘Gates of Hell’) o che emanano una sofferenza esplosiva come in ‘The Head of the Snake’ o che sprigionano improvvisamente un’atmosfera romantica, come quella che esce da ‘Cold Still Lights’.

C’è anche qualche brano relativamente inusuale per i Flotsy: ‘Beneath the Shadows’, ad esempio, un duro blues elettrico e compresso, vivace nel suo incedere sovversivo, o ‘Black Wings’, accompagnato da delle inquietanti orchestrazioni che lo trasformano in un pezzo di vigoroso Power Metal.

Voglia di evolvere ancora … nonostante quarant’anni di frenetica attività e l’essersi reinventati più di una volta senza però rinunciare ad essere sé stessi.

Tutto l’album suona prepotentemente come Flotsam And Jetsam, i tratti sperimentali sono ben inseriti nelle trame del pezzo ed ogni brano è ben collegato con quello che segue. Questo grazie anche ad un Ken Mary in forma strepitosa, che unisce tutto con una batteria sempre terremotante ed esplosiva, che non ha pace neanche nei pochi momenti di calma del disco.

Insomma, un lavoro ottimo, c’è poco altro da dire. È come se i Flotsy abbiano voluto chiudere un capitolo della loro storia registrando nuovamente nel 2014 ‘No Place for Disgrace’, per riaprirne un altro con l’album omonimo del 2016. Un capitolo che vogliamo continuare a leggere cercando altre nuove sorprese.

I Am The Weapon’ è stato composto e prodotto da tutta la band, è stato registrato al SonicPhish Productions, al Gnome Lord Studios, al Wayne Manor Studios ed al Seventh Spike Studios ed è stato mixato e masterizzato presso gli Hansen Studio. La grafica della copertina è di Andy Pilkington.

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