Recensione: I Will Find You
È una seconda uscita di sicuro interesse quella che offre il chitarrista padovano Filippo Martin, già autore nel corso del 2007 di un debutto intitolato “Still in My Dreams”, oggetto di buone recensioni e commenti presso numerose riviste e magazine.
Guitar hero atipico e poco propenso alla sterile, fredda ed insensata dimostrazione di pura tecnica, Martin pone in evidenza, sin dalle prima battute, una qualità fondamentale e preponderante nella buona riuscita di un disco fondato essenzialmente sull’abilità chitarristica: il feeling.
Mai fini a se stessi, auto incensatori o preda d’asfissianti follie strumentali come spesso ascoltato in tonnellate di produzioni analoghe, i brani realizzati rivelano, infatti, sprazzi di notevole buon gusto e senso della melodia, bilanciati dalle immancabili divagazioni ed assolo, necessari nel fornire la dimensione del prodotto dedicato, in primo luogo, agli amanti della sei corde.
A livello di songwriting mai lontano dalla classica forma “canzone”, il guitar player nostrano mostra proprio in questo, numerose similitudini con l’approccio fluido ed armonico di Dave Martone, richiamando in lontananza e solo di quando in quando, vaghissime affinità con l’immancabile ed onnipresente Joe Satriani, musa assoluta e fonte d’ispirazione per ogni devoto allo strumento.
Sette brani propri, cui va ad aggiungersi una preziosa cover (la bellissima e struggente “Streets of Philadelphia” di Bruce Springsteen, qui proposta con l’aiuto di Jon Butcher alla voce, special guest dell’album), dichiarano una concreta evoluzione artistica ed una lodevole capacità nel variare registro “tematico”, aprendosi ad un ventaglio d’influenze ampio e ricco di sfaccettature.
Si passa dal power progressive dell’iniziale title track, non lontana da stilemi che, per chi li ricorda, un po’ rimembrano Ivanhoe, Dreamscape e in certa misura gli Everon, per abbracciare poi le aperture strumentali della ariosa “Ghost of Happiness” (pezzo che richiama certe cose del Satriani periodo “Not Of This Earth”) ed i movimenti notturni e sinuosi della avvolgente “In The Night”, episodio dalle atmosfere Lounge e Chill Out.
Spazio poi alla già citata cover di “Streets of Philadelphia” – momento top del disco – cui fanno seguito le delicate ed armoniose trame di “My Love – Part Two” ed il funky hard rock dalle venature solari di “Friday”, altro passaggio in cui Martin mette in mostra buona tecnica unita ad una già convincente attitudine nell’elaborare melodie scorrevoli e dalla buona orecchiabilità.
La conclusione, in un panorama come si diceva vario e multiforme, è riservata all’orientaleggiante e lisergica “Oriental Melody”, traccia strutturata con largo uso di sitar e percussioni, ed all’onirica e sognante “Osmosi”, canzone che si addentra nuovamente in territori al limite di ambient e smooth jazz.
Dalla durata limitata, ma non per tale ragione, povero di contenuti, “I Will Find You” è prodotto per nulla dozzinale, forse ancora in certa misura perfettibile, ma disseminato da spunti già ben palesi di classe ed ottima abilità nel gestire una produzione solitamente rischiosa come quella di un album dedicato al suono della chitarra.
Come affermato in occasione del precedente demo “The Other Side”, piacciono molto la versatilità ed il dinamismo dello stile di Martin, caratteristiche più che sufficienti a farne apprezzare senza troppe riserve la nuova creazione ed armi che, se ulteriormente sviluppate, renderanno soddisfazioni a raffica al talentuoso axe man veneto.
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Tracklist:
01. I Will Find You
02. Ghost Of Happiness
03. In The Night
04. Streets of Philapdelphia
05. My Love – Part Two
06. Friday
07. Oriental Melody
08. Osmosi
Line Up:
Filippo Martin – Chitarre / Drum programming / Basso / Tastiera
Jon Butcher – Voce su “Streets of Philadelphia”.
Nupachino – Sitar / Tampura / Sinth / Percussions su “Oriental melody”.
Filippo Testolina – Basso su “Streets of Philadelphia”, “I will find you”, “Osmosi”.
Michele Brugiolo – Voce su “I will find you”
Giulio Rigato – Basso su “My love part two”, “Oriental Melody”