Recensione: IHR – Italian Heavy Rock
“Italian heavy rock”, ovvero “pesante rock italiano”.
Con un acronimo che sa tanto di manifesto programmatico, inizia l’avventura dei novaresi Sunset, band sorta nel corso del 2008 per mano del chitarrista Alberto “Rot” Rudoni e del singer Simon Locatelli, poi integrati in un secondo tempo dal bass player Alex Rosalio.
“IHR”, primo EP autoprodotto, uscito sul finire dello scorso 2009, rende piena giustizia a quello che il significativo slogan propone. Hard rock diretto e spigliato in cui il binomio musica-sesso mantiene il ruolo da protagonista principe, ossequiando una tradizione prettamente americana d’intendere e comporre brani disinvolti a dall’hookline facile, cui tuttavia, non mancano sussulti maggiormente ricercati che tradiscono uno spessore concettuale talora non così “minimo” e destrutturato rispetto a quanto desumibile in prima istanza.
Semplicità nella costruzione dei brani, cantato in lingua madre ed ottimo mestiere, consentono ai Sunset di risultare graditi al primo passaggio ed una pronta familiarizzazione con la loro proposta: profilo accattivante, toni “leggeri”, venature funky e la voglia di garantire una robusta dose di sano divertimento, sono, con ogni probabilità la chiave di lettura migliore per interpretare i sette pezzi inclusi in questo debut.
I riferimenti alla nobiltà dell’hard mondiale sono palesi e citano in causa essenzialmente i Van Halen, ma nemmeno troppo scomodo mettere in cantiere qualche richiamo ai Litfiba ed al grande Pino Scotto, padre putativo d’ogni consunto rocker di casa nostra.
Tutt’altro che sgradevole la voce di Locatelli: molto impostata e “convinta”, appare in alcuni passaggi forse un po’ poco spontanea (evidenti alcune forzature), ma mostra parimenti buona personalità e grinta da vendere. Insieme all’alter ego Rudoni – autore di una prova di grande sostanza con la sei corde – un punto fermo di sicura affidabilità per il prosieguo dell’esistenza artistica del combo piemontese.
Tracce migliori senza dubbio, la cadenzata ed ariosa “Sesolosei” e la corrosiva “Grigio Notte”, episodi dotati di un ottimo appeal melodico e di testi dall’insospettabile verve, per nulla scontati a dispetto di quanto potrebbe apparire ad un primo, superficiale ascolto. Due canzoni per le quali non appare poi così fuori luogo immaginare una qualche possibilità di tipo radiofonico.
Discorso a parte per la conclusiva “Kimi Ga Suki DaTo Sakebitai”, cover della sigla di “Slam Dunk”, celebre (nella terra del sol levante soprattutto) manga dedicato al basket.
Cantata niente meno che in giapponese, è un bonus di cui non è ben chiaro il significato, probabile omaggio dei membri del gruppo ad una serie di cartoni a loro molto cara. Di certo un momento non fondamentale del disco, ma ad ogni modo, piccola curiosità aggiuntiva in un prodotto di discreta efficacia.
Un esordio in definitiva, che non spiace affatto.
La proposta del trio novarese ha effettiva ragione d’esistere e la ricetta a base di “pesante rock italiano”, appare plausibile e dotata di qualche spunto riuscito.
In attesa di sviluppi futuri, sicuramente promossi.
Per contatti: sunsetrock@libero.it
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Tracklist:
01. Intro
02. Carica R N R
03. Sesolosei
04. Ombre e Nuvole
05. Veleno Per L’Anima
06. Grigio Notte
07. Portami Via
08. Kimi Ga Suki DaTo Sakebitai
Line Up:
Alberto “Rot” Rudoni – Chitarra
Simon Locatelli – Voce
Alex Rosalio – Basso