Recensione: I’ll Be Your Hero [EP]
EP d’intermezzo prima del secondo capitolo della Nephilim Empire Saga, i Rhapsody of Fire di Alex Staropoli e Giacomo Voli escono sul mercato discografico per AFM Records con questo breve assaggio, dal titolo emblematico “I’ll Be Your Hero”, al quale ha recentemente fatto seguito il singolo “Glory for Salvation”, titletrack del nuovo album. Il dischetto esce ad un paio d’anni di distanza dall’ultimo full-length “The Eighth Mountain” (2019), mentre il disco completo dovrebbe uscire il prossimo 26 novembre. L’EP segna l’ingresso di Paolo Marchesich alla batteria, a prendere il posto di Manuel Lotter, per una formazione che torna dopo tanti anni ad essere composta interamente da musicisti italiani.
Il singolo è ben prodotto e testimonia un ottimo stato di forma di Giacomo Voli, carico e armato dal primo scream, protagonista di un’interpretazione più che convincente dalla strofa sui registri medi al ritornello altissimo. La produzione è molto pulita e concede il giusto spazio alle orchestrazioni e alle tastiere del mastermind Alex Staropoli, alle chitarre di Roby De Micheli e alla linea di basso di Alessandro Sala. Un brano melodico, ma che si lascia apprezzare per la sua immediatezza. Il resto del disco non presenta altro materiale originale, nonostante le otto tracce in tracklist: “Where Dragons Fly” è la ri-registrazione della bonus track dell’edizione giapponese di “Legendary Years” (2017), presente anche nel singolo “Emerald Sword” del lontano 1988 con la lineup dell’epoca. Il brano è una ballata evocativa e sognante, davvero ben interpretata da Giacomo Voli ma pur sempre la riproposizione di un classico. Seguono due registrazioni dal vivo, a voler dimostrare al pubblico ancora lontano le capacità dei triestini sul palco, purtroppo precluso anche per tutto il 2021. Entrambi i brani sono presi dal disco precedente, e sono ”Rain of Fury” e “The Courage to Forgive”. La seconda parte dell’EP è dedicata alla ballad “The Wind, the Rain and the Moon”, (ri)presentata per l’occasione sia nella versione originale in inglese, che in tre lingue inedite: italiano, spagnolo e francese, con un’operazione simile a quanto visto molti anni fa, ai tempi di “The Legend of the Wizard’s Dream”.
Un piccolo antipasto, insomma, in attesa della portata principale. La mia impressione è che in questo nuovo corso i Rhapsody of Fire debbano ancora trovare la propria cifra stilistica: l’ennesima riproposizione di un brano di oltre vent’anni fa ed i materiali eterogenei inseriti più per giustificare l’uscita di un EP che per un’effettiva esigenza artistica non mi sembrano un buon segno, seppur con un buon inedito. Lo stesso singolo, a voler analizzare le liriche, sembra quasi una involontaria dichiarazione d’intenti. La band vorrebbe essere il nostro eroe, e un giorno lo diverrà. Glielo auguriamo, naturalmente, ma ricordiamo anche a Staropoli e soci che portano il moniker della band metal italiana più famosa (o quasi) al mondo. Forza draghi, tornate a volare!
One day I’ll be your hero
Burning fast, take my place in the world
One day I’ll win for you
Turning tears into dreams with my hand
One day…
Luca “Montsteen” Montini