Recensione: I’ll Show You My Fear

Di Nicola Furlan - 18 Gennaio 2008 - 0:00
I’ll Show You My Fear
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Anno: 2007
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69

Non sbagliamo se consideriamo gli An Handful of Dust una realtà nostrana dedita a un
progressive metal miscelato a componenti heavy-oriented. Un’altra realtà capace cioè di portare l’ispirazione musicale su un binario che tende a discostarsi dall’ordinario ormai trito e ritrito di cui grandi band hanno segnato i connotati essenziali.

Non è la prima volta che mi trovo per le mani un disco di una band che ha la personalità necessaria per sperimentare in un genere assai inflazionato e che nel tempo ha già detto quasi tutto quel che c’era da dire. Le progressioni adottate dal combo in questo “I Will Show You My Fear” hanno sonorità molto accessibili. Scalini sonori più o meno spigolosi che sanno di crossover, di heavy metal e progressive rock moderno determinano una resa melodica molto diretta e piacevole. Una ricetta che ha di certo qualche punto debole, ma altrettanti punti di forza su cui poter erigere, già con la prossima release, un prodotto significativo e degno di attenzione da parte degli addetti ai lavori.

Il songwriting alterna parti più atmosferiche, sopratutto quando durante le sezioni arpeggiate ed acustiche (Angels Landing, Empty, Song of a Lost Love), a momenti in cui è la potenza a farla da padrona. A sostegno della buona riuscita dei brani si pone una prestazione autoritaria da parte del singer Mauro Forgiarini, che alternativamente ricorda (con le debite proporzioni) Serj Tankian dei System of a Down e Gildenlow (Pain of Salvation). Punto di forza del singer è la capacità di giostrare dagli alti ai bassi fino a tonalità più aggressive mettendo sempre ben in evidenza i passaggi più massicci piuttosto che quelli maggiormente melodici. Sebbene la necessità di studiare ancora meglio i registri vocali sembri il (necessario) passo successivo, la prestazione attuale è da premiare per qualità ed originalità.

Il lavoro alle sei corde è mediocre dal putno di vista ritmico ma eccellente per ciò che concerne le parti arpeggiate e soliste. I moduli si presentano infatti troppo quadrati e non supportano al meglio la qualità di solista che emerge da vari passaggi della tracklist. Tali ritmiche invece sarebbero meritevoli ed idonee se il genere proposto si orientasse verso lidi più metal e meno introspettivi e mistici. Una maggior cura nei passaggi di un drumming leggermente statico potrebbe infine portare maggiori benefici ai brani nel loro complesso. Bene le linee di basso per mano di Gianluca Gobbi, che si fanno apprezzare in moltissimi frangenti per la personalità con cui vengono eseguite.

La produzione non viene di certo incontro alla resa musicale. Suoni troppo disomogenei non permettono di mettere in evidenza i giusti momenti di pathos, perlomeno quelli che dovrebbero dare l’accento ad una composizione piuttosto che ad un’altra.

Insomma tirando le somme posso considerare questo “I Will Show You My Fear” come disco ricco di idee, alcune delle quali andate a segno (espressività vocale, assoli, sezioni acustiche, basso), altre invece da riorientare sulla base di una futura evoluzione tecnica (sezioni ritmiche e varietà del drumming). La proposta particolare ed innovativa degli An Handful of Dust è la base da cui questa band deve costruire il prossimo disco.
A mio modo di vedere il passo non è così lungo come sembra: c’è tanta carne da mettere ancora al fuoco da prospettare una bella scorpacciata di musica d’autore. Al momento la mia scommessa più grande per il 2008 sono loro. Staremo a vedere.

Nicola “nik76” Furlan  

Tracklist:
01 Angels Landing
02 The Unbroken
03 Brotherhood
04 Empty
05 To Give or to Leave
06 Four Elements
07 Bungler’s Blame
08 Song of a Lost Love
09 Psychotic Dream

Line up:
Gianluca Gobbi: Basso
Christian “Dile” Di Lenardo: Batteria
Luca “God” Lazzarotto: Chitarra
Fabio “Tom” Tomasino: Chitarra
Mauro Forgiarini: Voce

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