Recensione: Impact
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Secondo album per gli svedesi Covered Call e due importanti cambi di formazione: il basso è ora nelle mani di Andy Loos (Glory, Lion’s Share), mentre alla voce troviamo Goran Edman, ben noto per i suoi lavori con John Norum e Yngwie Malmsteen.
La band suona un AOR tipicamente scandinavo. Sulla solida base dei Journey e dei Def Leppard più radiofonici, i Covered Call spalmano ampie dosi di Stage Dolls e primi Europe.
Il disco si ascolta volentieri, non presentando grossi cali di qualità, ma neppure momenti capaci di durare oltre l’effimero. Gli arrangiamenti denotano tutta l’esperienza dei musicisti coinvolti e sanno valorizzare le belle linee melodiche proposte dalla band. La grande voce di Edman, poi, rappresenta un notevole valore aggiunto capace di completare al meglio il songwriting.
Ad emergere dalla media sono particolarmente la dinamica “When the Lights are Out” (forte di una strofa sincopata degna dei migliori Journey) e “Make a Wish” (con un Edman davvero strepitoso).
Se le pur buone “Think about All Times” e “Look into Your Mind” sanno un po’ troppo di già sentito e “Nothing Lasts Forever” non brilla certo per personalità, un piccolo gioiello si nasconde a metà del disco: assieme a “When I’m Gone”, infatti, “Hold On” rappresenta il lato più hard e meglio riuscito dei Covered Call, richiamando molto gli anni da crisalide della band di Joey Tempest con il suo ottimo incedere da cavalcata rock.
Dopo la scanzonata, e trascurabile, “Live It Up”, il disco si chiude con “Last Goodbye”, piacevole variazione sul tema dall’arrangiamento molto elaborato e dalla melodia piuttosto originale, benché, in definitiva, poco memorabile.
I Covered Call hanno certamente pieno diritto di cittadinanza nella scena AOR del 2013, cui non si chiede di realizzare capolavori ma dischi più che dignitosi che lottano per emergere dalla massa e farsi ricordare oltre una stagione. “Impact” ha qualche carta in regola da giocarsi nella battaglia, ma non si eleva al di là di un’ampia sufficienza, dovuta al mestiere e, soprattutto, alla voce del nuovo entrato.
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