Recensione: Impetus
Tentativo di sfuggire ai soliti ambienti rock per la rinomata Frontiers, label responsabile della messa sul mercato di “Impetus”, primo vero esordio discografico degli austriaci Ecliptica, sino ad ora protagonisti di un unico EP intitolato ”The Awakening”.
Quello proposto è un heavy-prog dalle forti tinte melodiche non troppo distante da alcuni stilemi power, che non appare sgradito o del tutto mal organizzato seppure, soggetto ad un notevole numero di critiche ed appunti.
Anzitutto l’originalità.
Le strutture dei vari brani evidenziano, infatti, una notevole mancanza di spirito d’iniziativa e voglia di osare. Una tecnica di base sicuramente più che onesta e pregevole, trova ben di rado sfogo in architetture lontane da schemi scolastici, ascoltati e ri-ascoltati in decine di prodotti similari e ormai sfruttati all’ennesima potenza.
Quindi, la consistenza del songwriting vero e proprio.
Se la scarsa personalità può essere, spesso, perdonata in presenza di una serie di composizioni comunque dotate di verve e forza di coinvolgimento, ben diverso è il discorso qualora i brani proposti si rivelino, allo stesso tempo, anche freddini e poco incisivi.
L’assunzione quali espliciti esempi di tre pezzi su tutti, può rivelarsi funzionale ed indicata per illustrare quanto or ora espresso: “Twilight Hall”, “Old Man’s Memories” e “Jester In The Ballroom”.
Poco o nulla da ridire a livello formale, discreta impostazione vocale del singer Thomas Tieber e produzione più che sufficiente. Inesistenti tuttavia le emozioni, gli spunti – di qualsivoglia natura – degni di nota e menzione e zero impatto, in un quadro generale che, fatta salva la buona cornice, non presenta dunque “colori” particolarmente vividi o capaci di attirare l’attenzione in modo davvero stringente.
Un compitino svolto in maniera disciplinata ma asettica, impalpabile, eseguito con garbo e competenza ma nessun vero “trasporto”, privo di passione, sentimento e forza emotiva.
In una sola parola: banale.
Non molto superiori, le restanti tracce insistono nel barcamenarsi su coordinate analoghe, rimanendo perennemente ancorate a ritmi medi che tuttavia, appaiono quasi sempre carenti in termini di dinamismo ed energia.
Buon bagaglio tecnico, poche idee e nessuna emozione.
Il risultato è un album, a dispetto del titolo, senza alcun “impeto”, sprovvisto di anima e dalla comunicatività modesta, difficilmente consigliabile e di minima attrattiva.
Insomma, detto con schiettezza, trascurabile.
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Tracklist:
01. Impetus
02. My Paradise
03. Land Of Silence
04. Carry On
05. Twilight Hall
06. Turn Away
07. Old Man’s Memories
08. Watching You
09. Jester In The Ballroom
10. Black Swan
Line Up:
Thomas Tieber – Voce
Markus Winkler – Chitarra
Florian Thür – Basso
Roman Klomfar – Tastiere
Bernie Scholz – Chitarra / Voce
Elisabeth Fangmeyer – Voce
Andreas Freast – Tastiere