Recensione: In Luft Geritzt
A meno di due anni dal precedente e complessissimo “Durch Den Traum” che molto aveva fatto discutere sia gli addetti ai lavori che i fan della band austriaca, i Dornenreich tornano con questo nuovo “In Luft Geritzt” (trad. “scolpito nell’aria”), destinato sicuramente a dare nuovo ossigeno al fuoco di discussioni tra estimatori e detrattori del gruppo.
Ormai completamente al di fuori di qualsiasi etichetta, i Dornenreich sfornano un cd stilisticamente molto lontano dal precedente. Dimenticate quindi le atmosfere rarefatte e a tratti sinfoniche di “Durch Den Traum”, questo nuovo disco è infatti praticamente un unplugged a base di percussioni, chitarre acustiche, violino e voce.
Quest’ultima, per prima, viene trattata alla stregua di uno strumento in più. I testi sono limitati al minimo e il vocalist Eviga spesso si limita a grida estemporanee, gorgoglii e sussurri, i passaggi veramente cantati sono estremamente ridotti e comunque sempre al servizio dell’effetto che i musicisti voglion creare con la canzone. Come se ogni brano fosse destinato a creare determinate atmosfere e ogni elemento usato volgesse solo a quello scopo.
Gli strumenti tessono ritmiche spesso vicine al folk, anche per via dell’uso che viene fatto del violino. Quando poi i tempi accelerano è difficile riuscire a non farsi conquistare e trascinare dalla musica. Si tratta però di momenti rapidi e fugaci dato che così come il ritmo cresce repentinamente spesso viene anche inaspettatamente troncato, lasciando forse un po’ d’amaro in bocca all’ascoltatore.
Indubbiamente questo è uno degli elementi che dividerà maggiormente il pubblico a causa della difficoltà intrinseca di alcuni di questi brani. Che i Dornenreich non siano mai stati un gruppo facile è sempre stato evidente, ma in questo caso sembra emergere ancora più la loro complessità perché contrapposta a passaggi che danno inizialmente una sensazione di falsa semplicità.
Il nuovo disco dei Dornenreich mescola la complessità a cui la band ci aveva abituato a ritmiche folk e a un’esecuzione pressoché acustica. Quello che potrebbe apparire inizialmente facile è invece un disco complesso e diretto solo agli estimatori della prima ora del gruppo e a coloro che non si lasceranno sconcertare e scoraggiare da un primo ascolto che potrebbe lasciarli attoniti.
Tracklist:
01 Drang
02 Unruhe
03 Jagd
04 Freitanz
05 Sehnlauf
06 Flugel in Fels
07 Meer
08 Aufbruch
09 Dem Wind Geboren
10 Zauberzeichen
Alex “Engash-Krul” Calvi