Recensione: In Memore
Parte da Arezzo la crociata dei Jewish Juice, esponenti italioti del NSBM con il coraggio, e buongusto, di presentare un prodotto di un certo livello non solo dal punto di vista musicale ma anche da quello puramente estetico.
Una confezione pulita, una copertina dal sapore neoclassico, un libretto pervaso da un certo tipo di iconografia bellica solitaria e romantica che mi ricorda in un certo senso la percettività delle incisioni di Kittelsen o gli scenari desolanti di Graveland. Questo “In Memore” prende spunto dal un certo immaginario nostalgico e fatalista che vede la guerra come evento inevitabile e come simbolo di distruzione totale, e fin dalla marziale intro della prima canzone, “Brucia“, si capisce che ci troviamo in presenza di una specie di war-black di matrice Absurdiana. Il cantato, spesso in doppia voce tra scream e growl, è particolarmente efficace, ed è in italiano solo nella canzone d’apertura.
Come già detto, risalta nel breve demo una certa varietà espressiva: la lenta e cadenzata “In Memory…” riporta alla mente le atmosfere claustrofobiche Burzumiane, e si rileva persino qualche sound scandinavo nell’analisi del riff principale che a tratti ricorda un Quintessence di memoria Darkthroniana.
Di tutt’altra pasta è la veloce e aggressiva “Totenkopf“, dal sound a tratti decisamente thrash che non può non riportare la memoria ai primi vagiti del black, anche allo stesso Bathory, quando black e thrash erano ancora un amalgama indefinito di suoni e velocità battenti. Le tracce solo ben distinte tra di loro e riescono nell’intento di comunicare determinati stati d’animo. Certo, a parte le tematiche spinose per il grande pubblico, non c’è un’originalità particolare nella proposta musicale.
Questi Jewish Juice sono buoni artigiani che non si sono lasciati attrarre dal solito uragano sonoro e vocalico che imperversa nelle band black da cantina, e questo rappresenta un buon punto a loro favore. Anche la registrazione, per quanto amatoriale, è molto più pulita di quanto sia lecito aspettarsi, e lascia ben sperare in un lavoro futuro. È ancora un po’ presto per giudicare in toto questi aretini, ma il primo passo sembra essere rivolto verso la direzione giusta.
La scelta di aderire, sebbene in maniera molto composta, all’immaginario del NSBM non gli renderà probabilmente la vita facile nel mainstream, ma quando la proposta musicale è di un certo livello non c’è “ma” che tenga: già Graveland, Infernum, Absurd, Nokturnal Mortum e tanti altri ancora hanno dimostrato, tramite la loro fama ormai di livello mondiale, che il talento non ha confini.
TRACKLIST:
1 – Brucia
2 – Crystal’s Night
3 – In Memory…
4 – Totenkopf