Recensione: In Praise of Science
A tre anni di distanza dal precedente Primary Fear, tornano gli Arachnes con il loro quinto album in studio (ottavo se si contano anche l’EP Metamorphosis e le due versioni alternative di Goddes Temple). I fratelli Caruso (Enzo, voce e tastiere, Franco chitarra), per l’occasione accompagnati alla batteria da Stefano Caironi (un ritorno) e da Gabriele Baroni al basso, confezionano l’ennesimo tassello di un puzzle musicale molto variegato e non troppo canonizzabile. In Praise Of Science infatti, come da tradizione, non è un disco catalogabile in un genere ben definito. Potremo dire che è progressive nel suo approccio e nel suo non porsi limite di genere, sconfinando e sovrapponendo continuamente heavy, prog, power, hard, classica, etc etc. Eppure riesce a mantenere una sua omogeneità grazie ad un certo mood musicale, in questo caso non troppo allegro, e a delle liriche prevalentemente incentrate sulla conoscenza di sé, di ciò che sta intorno, e quindi della scienza e della conoscenza in senso lato. E se al primo ascolto si può rimanere leggermente spaesati, già dal secondo si riesce ad entrare in pieno in quello che è l’Arachnes sound.
Il lavoro vive dunque di situazioni musicali diverse e ben distribuite. Ad esempio si inizia premendo l’acceleratore sulla componente heavy-power con Gothic Description, terremotante nel suo riff principale ed efficacissima nelle linee vocali e negli assolo, e Just Try And Hit Me melodica ed easy (almeno in apparenza) quanto basta per catturare all’istante l’attenzione dei metal kids. Ma non è difficile trovarsi in situazioni al limite tra il prog e il neoclassico, come nella trascinante I’m Closing My Eyes o nella conclusiva Knowledge. Animo progressive che esce invece prepotentemente nella doppietta Schizophrenia – Nightmare. Discorso a parte meritano i tre movimenti della Mediterranean Suite: tre brani strumentali dove il minimo comune denominatore è la melodia e il coinvolgimento emotivo, ma che allo stesso tempo mettono in luce le ottime qualità compositive ed esecutive dei due fratelli Caruso alle prese con le più diverse anime musicali (rock melodico il primo, con la chitarra di Franco in grande evidenza, più “mistico” e new-age il secondo e metal-virtuoso il terzo). In mezzo a tutto questo c’è spazio anche per la rock-ballad “cinematografica” Secrets Sky e per la cover ben realizzata (ma poco integrata nel contesto) di Blues Variation degli Emerson, Lake & Palmer.
In conclusione si può dire che In Praise Of Science è l’ennesima conferma per una delle band italiane più convincenti e che sicuramente non deluderà i fans sparsi sulla nostra penisola e, allo stesso tempo, è un buon punto di partenza per chi ancora non conoscesse la band.
Tracklist:
1. Ouverture
2. Gothic Description
3. Just Try And Hit Me
4. Dark Side Of My Mind
5. I´m Closing My Eyes
—Mediterranean Suite
6. First Movement
7. Second Movement
8. Third Movement
—
9. A Secret Sky
10. Schizophrenia
11. Nightmare
12. Blues Variation
13. Knowledge