Recensione: In Tenebra
Gli italiani Aleph nascono nel 1998, per opera del batterista Manuel Togni e del chitarrista/cantante Fabio Bellan. Di lì a poco l’entrata in formazione di Dave Battaglia, che si rivelerà, insieme a Togni, un autentico propulsore per il gruppo. Il nome della band viene preso da un breve racconto di J.L. Borges. Negli anni che seguono, oltre a un numero sostanzioso di cambi di line-up, fanno uscire il demo Falx Lunae nel 2000 e il Promo 2002 nello stesso anno.
Numerose le date live: le più importanti riguardano il ruolo di supporting act ai White Skull di Tony “Mad” e ai Necrodeath di Peso. La line-up attuale si assesta su: Dave Battaglia – voce/chitarra, Lorenzo Fugazza – chitarra, Giulio “Gas” Gasperini – tastiere, Antonio Ceresoli – basso e Manuel Togni (il fondatore) alla batteria. Uscirà a breve In Tenebra (precisamente il 3 di novembre, si apettava giustamente l’autunno…), il primo full length degli Aleph, grazie al management della Gatti Promotions che si avvale dell’etichetta Fuel con distribuzione affidata alla consolidata Self.
Il disco, dall’azzeccata copertina, non è di facile classificazione come genere, e questo risulta essere un bene: i Nostri infatti, pur essendo relativamente giovani, riescono a miscelare abilmente heavy metal, dark, prog, techno thrash, death, gothic, horror music e fusion. Si badi bene: non si tratta di un pour puri buttato lì a casaccio, come parrebbe leggendo frettolosamente queste righe… gli Aleph riescono incredibilmente nell’impresa di proporre qualcosa di personale, particolare non da poco in questi tempi dove pare che sia già stato scritto tutto.
L’opener The Fallen è ombrosa, malinconica, autunnale: la voce mi ha rimembrato il buon Chuck Schuldiner d’annata, periodo Leprosy, così come, a piccole dosi, alcune cose dei Crematory; interessante il malato tappeto di tastiere a opera di “Gas”. Unfaithful, così come la traccia numero cinque Mother of all Nightmares, si possono tranquillamente definire come la summa delle influenze della band tradotte in musica: ascoltare per credere! Cambio deciso di marcia in Dephts, dove è l’anima prog degli Aleph a farla da padrona, per un lento nero e ammorbato che non lascia assolutamente indifferenti. Segue poi la title track, un episodio inquietante dove Dave risulta recitativo e sulfureo a la Death S.S. periodo Sanctis Ghoram. Chiudono, come bonus track, The Fallen in versione italiana (interessante) e Acid Tears, una scheggia impazzita all’interno di In Tenebra: thrash metal puro senza fronzoli che permette ai Nostri di dimostrare che all’occorrenza sanno anche essere diretti e pestare come fabbri, cosa che non guasta mai…
Gli Aleph con In Tenebra si candidano come una delle promesse del metallo made in Italy: le prove live (da tenere d’occhio quella in compagnia dei Vision Divine al Transilvania di Milano il prossimo 30 novembre), dove i lunghi pezzi dovranno trovare una dimensione e un bilanciamento diversi, probabilmente indicheranno loro quale strada intraprendere per il futuro che, con queste premesse, non può essere che roseo… ooopppsss… scusate, come minimo grigio… ah,ah,ah!
Stefano “Steven Rich” Ricetti