Recensione: In the Shadow of a Thousand Suns
A poca distanza dall’EP “Legend” che aveva fatto ben sperare gli addetti ai lavori, gli americani Abigail Williams fanno il loro esordio discografico con questo “In the Shadows of a Thousand Suns”. Se ci si dovesse solo basare su titolo e copertina per capire il genere proposto da questa band, credo non andremmo molto distanti dal vero. Se a questo aggiungiamo anche il nome di Trym (ex-Emperor) dietro alle pelli, credo che il quadro sia chiaro a chiunque.
Come si diceva in apertura, quindi, gli Abigail Williams propongono un black melodico con qualche spruzzata sinfonica prevalentemente deputata alle tastiere. Anche senza scomodare il passato del batterista, è evidente come questi giovani dagli states abbiano fatto propria la lezione degli Emperor e vi abbiano aggiunto anche qualcosa dei Dimmu Borgir di qualche anno fa.
Si inizia con una breve intro d’atmosfera deputata alle tastiere che confezionano il classico brano sinfonico e tetro al punto giusto prima dell’esplosione della violenza, che puntualmente avviene, con la successiva “The World Beyond”. Tutto da copione insomma, anche se indubbiamente ben scritto e suonato, complice anche un certo James Murphy alla produzione.
Le canzoni scorrono tenendo ben presente la strada tracciata dai due gruppi citati in apertura, ma anche riuscendo a infilare qualche influenza più propriamente statunitense e qualche rimando al thrash-death come per esempio in “Acolytes”. Sicuramente meritevoli di menzione, oltre al pezzo d’apertura “The World Beyond”, canzoni come “Empyrean: Into the Cold Wastes” e “Floods”, forse anche perchè prese direttamente dal precedente EP e meno legate a un’ottica commerciale. Interessante, e a tratti notevole, il lavoro delle tastiere, spesso vere e proprie protagoniste del song-writing e uno di punti di forza del combo. Tutti questi elementi contribuiscono a rendere il sound degli Abigail Williams più personale, pur senza riuscire a tirarlo del tutto fuori dalla massa delle produzioni dell’ultimo periodo o a far spiccare questo gruppo tra le nuove leve del black “made in U.S.A.”.
In conclusione gli Abigail Williams realizzano un album indubbiamente orecchiabile e apprezzabile con alcuni brani anche piuttosto pregevoli. Il risultato generale però è decisamente derivativo e la loro proposta non va oltre quanto già fatto sentire da gruppi che hanno fatto la storia di questo genere. Una maggiore personalità di certo gioverà a questi ragazzi che hanno comunque dimostrato di avere idee e capacità per esprimerle.
Tracklist:
01 I
02 The World Beyond
03 Acolytes
04 A Thousand Suns
05 Into The Ashes
06 Smoke And Mirrors
07 A Semblance Of Life
08 Empyrean: Into The Cold Wastes
09 Floods
10 The Departure
Alex “Engash-Krul” Calvi
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