Recensione: Incinerate Disintegrate
A dieci anni dalla propria nascita, gli svedesi Flagellation debuttano
sul mercato con questo primo ep Incinerate Disintegrate, un
dischetto che lascia ben sperare per il futuro artistico del sestetto di
Stoccolma.
Venti minuti di musica per quattro brani effettivi (al netto di intro/outro)
che ci mostrano una band con buone capacità, presentando un death metal
estremamente roccioso e all’occorrenza melodico, condotto con buona mano per
tutta la durata del lavoro. Incinerate Disintegrate non è nulla di
innovativo, ma almeno le soluzioni trovate dai Flagellation, unite a una
buona padronanza strumentale, rendono questi brani piacevoli all’ascolto, che
nell’arco di pochi minuti abbracciano momenti di pura aggressione e stacchi
atmosferici con indovinati inserti tastieristici e accenni di cantato pulito.
A rendere più interessante il tutto è anche una velata influenza post-thrash,
che dona un pizzico di modernità al dischetto, specialmente nel suono e
nell’andamento delle due chitarre nelle parti più cadenzate. Un platter
sufficientemente vario, che dopo la strumentale Rendering The Apocalypse,
parte subito in quarta con Chaos In The Flesh, assalendoci in piena
regola con massicce dosi bi blast beat e vocals poderose, andando a stemperare i
toni con la successiva Threshold To Madness, in cui i Flagellation
mostrano la vena più melodica della propria musica, riuscendo a infondere anche
una buona dose di epicità al brano. Da qui in avanti abbiamo un disco che
precede sempre su questi binari, mantenendo sempre alto il livello d’attenzione,
chiudendo con un’outro strumentale di buon gusto.
E’ ancora presto per dire dove potranno arrivare in futuro i Flagellation,
anche se i quattro brani di Incinerate Disintegrate fanno ben
sperare per i prossimi sviluppi.
Stefano Risso
Tracklist:
- Rendering The Apocalypse
- Chaos In The Flesh
- Threshold To Madness
- Purified By Fire
- Incinerate Disintegrate
- Vast Desolation