Recensione: Incitement Of Violence
‘Incitement of Violence’ è il secondo album degli Extinct, Thrash band proveniente dalla Germania del Nord, disponibile dal 13 aprile 2024 tramite MDD Record.
La band vuole scavalcare i dettami della vecchia scuola, sia tedesca che americana, tramite iniezioni massicce e fuori misura di violento Hardcore, unito a qualche assalto Death e ad un po’ di chitarre zanzarose, che male non ci stanno mai.
Il prodotto è di una violenza disarmante, molto in sintonia con il titolo: non si può non essere incazzati dopo aver ascoltato quest’album.
È tutto una sfuriata, con andature aggressive ad alto tasso bellico contenute in un range che va dal frenetico e lancinante fino al mid-tempo martellante ed ossessivo.
La formula di ‘Incitement of Violence’ è molto semplice: una mazzata dietro l’altra in rapida sequenza per una durata di circa 40 minuti. Il cantato è disturbante ed al vetriolo, rinforzato da un backing vocals ringhioso ed irruento, la ritmica è saldamente compatta e d’assalto, in netta contrapposizione con gli assoli, che, invece, virano al melodico dando un minimo di respiro (ma proprio minimo).
Non c’è molto altro da dire, nella realtà: dall’intro ‘Negation’ all’ultima ‘For Decency´s Sake’ è tutta ferocia estrema, spezzata solo da un intro e due intermezzi che, nel contesto, magari rafforzano l’indole guerrafondaia del disco però, musicalmente, sono completamente inutili.
Ci sono brani, come ‘Ilwast’, velocissima e folle, ‘Mental Disorder’ o ‘Slaughter in the Trenches’, che pestano ed accelerano a più riprese, od ancora ‘Lickspittle’, un’offensiva all’arma bianca, che riescono a convincere ed a lasciare il segno. Altri però sono mediocri ed a questo bisogna aggiungere che, in generale, ‘Incitement of Violence’ patisce lo stesso difetto di molti lavori simili: molta omogeneità nella scrittura.
Tutto pesta … pesta e pesta, sia quando viaggia a dismisura sia quando è cadenzato …, va bene, ma tutta questa violenza senza pace, praticamente senza speranza, sparata ad alzo zero con poche variazioni, fa arrivare in fondo non annoiati ma con una leggera perdita d’interesse.
Per cui, concludendo, la band è genuinamente solida nell’esternare la sua attitudine estrema ed è dotata di una potenza di fuoco esagerata. Manca ancora, però, quel tocco in più, quell’imprevedibilità che mantiene salda l’attenzione. Per questo il giudizio è positivo ma, per il prossimo album, chiediamo ben di più.