Recensione: Indoctrine
Non sempre l’appartenenza alla scuderia di una label importante (nel caso, la Metal Blade Records) garantisce la qualità del prodotto. Di esempi in materia ce ne sono bizzeffe. A questa lunga serie si accodano, ahimè, i canadesi Blood Revolt.
Se a questo si aggiunge che i tre membri del gruppo han fatto parte di band leggendarie nell’ambito estremo (Alan “Nemtheanga” Averill: Primordial, Chris “Vermin” Ross: Axis Of Advance, James Read: Arkhon Infaustus), diventa pressoché impossibile comprendere il perché di un lavoro come “Indoctrine”. Una parziale scusante potrebbe coincidere col fatto che la band si è appena formata, con tutte le conseguenze negative del caso. Tuttavia, il backgroung se non tecnico almeno artistico del trio avrebbe dovuto avere il suo alto speso specifico, nel tener su l’album. Circostanza che non si realizza nel modo più assoluto.
Impresa assai ardua, per chi scrive, trovare qualche aspetto positivo, nelle otto canzoni che compongono il platter. Anche tagliandolo a fette, non rimane granché di buono.
La tecnica.
Ammissibile all’alba del black metal, quando i membri dei Venom o degli Hellhammer – sapendo a malapena tenere in mano gli strumenti – comunicavano in ogni caso novità musicali tali da fissarli nella Leggenda. Inammissibile nel 2010, quando ci sono centinaia se non migliaia di gruppi, sparsi per il mondo, che pur essendo in possesso di abilità anche notevoli in fase di esecuzione, non hanno un contratto discografico.
La produzione.
Nel caotico impasto generale, spicca per negatività il suono della batteria, da garage e nulla più (è sufficiente concentrarsi sul rullante, per rendersene conto …). La chitarra, pur avendo un buon sentore di marcio, è resa in modo confuso e poco potente; il basso non sembra nememno esistere. Almeno la voce, senza effetti a sostenerla, è cruda e diretta così da essere cattiva in modo genuino.
Lo stile.
Nulla di nuovo. Tutto quanto è già stato fatto, rifatto e rivoltato come un guanto. Si tratta di raw black metal, rozzo e terribilmente regredito. Il mood non è così oscuro come l’artwork potrebbe indurre a pensare, anzi la percezione è di un disco senz’anima, cadavericamente freddo e immobile. Forse, un approccio voluto.
Le canzoni.
L’interpretazione di Averill, in clean quindi molto distante da screaming e/o growling, appare addirittura stonata in alcuni passaggi (“My Name In Blood Across The Sky”, “Bite The Hand, Purge The Flesh”). Inoltre, non pare abbia alcun nesso logico, slegata com’è dal contesto musicale (“Year Zero”). Metaforicamente parlando, è come se in due stanze divise da una tramezza impermeabile al suono e alla vista, ci fossero da una parte chitarra, basso e batteria, e dall’altra il cantante, appunto. Questa confusione si riflette sull’elementare struttura dei brani, continui, solo, nel proporre più o meno la stessa solfa. Anche a intestardirsi negli ascolti, non si viene a capo di niente: difficilissimo discernere un brano dall’altro, data la reiterazione di riff simili e date le linee vocali sempre uguali a se stesse nella ricerca – fallita – di desuete e dissonanti armonie. Si può tirar fuori dal mazzo l’opener “Salvation At The Barrel Of A Gun”, cupa e malignamente ruvida. Si tratta di un unico episodio, però.
L’attitudine.
Questa, si salva. Del resto, solo con una feroce autoconvinzione dei propri mezzi e con una fede assoluta nel non volersi schiodare da un black metal minimale che più minimale non si può, si arriva a concepire un CD come “Indoctrine”.
Alla fin fine, i gusti son gusti, e magari a qualcuno piacerà una proposta così anacronistica e involuta. Tuttavia, l’approccio critico al full-length non può che portare all’inesorabile, grave bocciatura.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. Salvation At The Barrel Of A Gun 5:23
2. Dead City Stare 3:51
3. Bite The Hand, Purge The Flesh 5:28
4. Gods Executioner, Praise Be 4:43
5. My Name In Blood Across The Sky 8:17
6. Indoctrine 4:10
7. Year Zero 4:25
8. The Martyrs Brigade 5:57
Line-up:
Alan “Nemtheanga” Averill – Vocals
Chris “Vermin” Ross – All Guitars
James Read – Drums