Recensione: Infected
Cresciuti all’ombra delle montagne svizzere e dei Gotthard – dico all’ombra perchè il loro è un suono decisamente più scuro di quello dei conterranei – gli Shakra arrivano al sesto album da studio della loro carriera. Un po’ attuali nelle chitarre, un po’ bonjoviani nelle melodie più spensierate e un po’ (parecchio) gotthardiani nelle linee vocali di Mark Fox (che non si preoccupa troppo di evitare lo stile del vicino di casa Steeve Lee).
Virate stilistiche nel tentativo di variare il piatto della casa che però più di una volta producono alti e bassi notevoli. Personalmente non ho apprezzato la svolta contemporanea e trovo la nuova rotta un po’ troppo snaturante, e non troppo gloriosa la fine della cerca per quei suoni che per esempio Vince Neil e soci sceglierso per brani come Enslaved. Anche un buon piglio come Playing with Fire, momento quasi Pretty Maids, rischia di sfociare nel calderone di tante insipidi realtà di cui la scena già non manca.
Non male invece quando il retaggio di un AOR d’altra decade trova finalmente sfogo senza essere soppresso da chitarre zanzarose e palm muting un po’ troppo eccessivi. È per esempio il caso della ballad ‘Love Will Find a Way’, dai richiami White Lion (oltre che ai sempre presenti Gotthard e un po’ di Aerosmith) dove l’hard rock – qui nella sua veste più dolce – si libera delle costrizioni post millennio e torna a dettare la sua legge. Ci riesce quasi anche in Higher Love, dove la voglia della band di essere i Bon Jovi dei quattro cantoni è ancora una volta piuttosto lampante.
Con questo disco gli Shakra perderanno probabilmente gli ultimi simpatizzanti attaccati alla vecchia scuola e ai primi dischi mentre guadagneranno forse qualche seguace della nuova ondata scandinava, delle chiarre ovattate e delle voci effettate come succede ahimè sempre più spesso oltreoceano.
Infected è un disco lontano dall’eccellenza ma per fortuna anche abbastanza lontano dal precedente “Fall”, che tutto aveva fatto meno che convincere. Migliora la produzione e migliora in qualcosina anche il songwriting, portando l’album ad un livello quantomeno accettabile per un prodotto che nel complesso non può andae oltre la sufficienza. Non sarà Power Ride – ai fan di questo consiglio di stare abbastanza alla larga da Infected – ma di questi tempi si sente in giro ben di peggio.
Tracklist:
01. Make Your Day
02. Inferno
03. The One
04. Playing With Fire
05. Dance With Madness
06. Love Will Find A Way
07. Vertigo
08. The Conquest
09. Higher Love
10. Cardiophobia
11. Look At Me
12. The Other Side
13. Acheron’s Way
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini
