Recensione: Infected Nations
Del fatto che questi ragazzi britannici ci sapessero fare ne avevamo già avuto conferma con il disco d’esordio del 2007. Coi suoi dieci pezzi di purissimo thrash metal di stampo statunitense, “Enter the Grave” lasciò trasparire tutta la classe che caratterizza ancora oggi lo stile del quartetto di Huddersfield. I brani palesavano una chiara ispirazione a quello che avevano prodotto i più maturi Testament e Slayer. Arrivò poi la fortuna di poter supportare i Megadeth nel corso del tour europeo promozionale a “United Abominations” e le critiche furono cariche d’entusiasmo. Alea iacta est, la via del professionismo era ormai segnata. Da quel momento i più riconobbero agli Evile una qualità di gran lunga superiore a quella di colleghi dal nome blasonato.
Un anno di intensi lavori in sala prove ed ecco “Infected Nations”, secondo studio album pubblicato, sempre da Earache Records, a fine 2009. Il disco segnerà per l’ultima volta il contributo del giovane bassista Mike Alexander, deceduto improvvisamente per cause naturali durante una data svedese del tour 2009 in compagnia degli Amon Amarth.
La stessa alchimia che ha caratterizzato il debutto è presente anche stavolta. Il sound riporta impresso il marchio di fabbrica “Made in Bay Area”, sottolineando ancora una volta l’importanza che le produzioni di Testament e Slayer hanno avuto in sede di songwriting. Verrebbe quindi da etichettare la band come una delle molte patetiche realtà in grado solo di imitare quanto partorito dalle band che abbondavano sulle strade californiane. Ma vi prego di soffermarvi un attimo prima di giudicare. Il thrash metal è un genere aperto a ogni tipo di contaminazione. Ne abbiamo di esempi in tal senso. Si pensi alla fusione con l’hardcore, con l’heavy metal, con il death metal piuttosto che con il black metal. Quindi le strade da intraprendere sono due: o componi devotamente a quanto dettato dagli stilemi del thrash metal puro oppure sperimenti mescolando a piacimento lo stesso con altre attitudini musicali più o meno estreme. Gli Evile continuano imperterriti con il loro credo e si affiliano alla corrente dei puristi. Ovviamente questo non fa di loro una band originale, ma li rende coerenti e autori di composizioni immediate, segno d’una vocazione tanto pura, quanto il genere stesso impone per esser ben inteso. Cosa non facile perché non tutti possono vantare tale dote e predisposizione. Molti brani sono scanditi da mid-tempo, così come più volte hanno fatto i Testament, mentre i momenti più sostenuti richiamano palesemente vocazioni slayeriane. Buone anche le parti soliste, anche se si riscontra una povertà in termini di soluzioni melodiche in grado di farsi apprezzare oltre l’ordinaria esecuzione tecnica. Opportuna la produzione affidata a Russ Russel, già al lavoro per The Berzerker, Napalm Death, The Exploited, Defecation e Amorphis. Il missaggio appare inoltre riuscito in quanto consente libero sfogo ai graffianti riffing che ben si combinano all’aggressiva timbrica vocale di Matt Drake.
Il disco, la cui esecuzione della parte grafica è stata affidata a Michael Whelan (Sepultura, Obituary), è disponibile inoltre in edizione speciale con bonus DVD e in edizione limitata vinile bicolore per un totale di 200 copie. Non c’è che dire: nulla di stratosferico, ma complessivamente “Infected Nations” è un gran buon album, sotto tutti i punti di vista.
Nicola Furlan
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Tracklist:
01 Infected Nation
02 Now Demolition
03 Nosophoros
04 Genocide
05 Plague To End All Plagues
06 Devoid Of Thought
07 Time No More
08 Metamorphosis
09 Hundred Wrathful Deities
Line-up:
Matt Drake – Vocals, Guitars
Ol Drake – Guitars
Mike Alexander – Bass
Ben Carter – Drums