Recensione: Inherited Hell
Primo full length ufficiale per i francesi Stonecast, quintetto proveniente dai dintorni di Marsiglia formatosi nel 2002 in seguito all’incontro tra il cantante Kanon e il chitarrista Cazu, due giovani musicisti interessati a mettere in piedi un nuovo progetto musicale che presentasse uno stile unico e originale. Dopo aver dato alle stampe due demo completamente autoprodotti (intitolati rispettivamente The Crossing, pubblicato nel 2004, e Stonecast, risalente invece al 2005), i cinque transalpini iniziano a dedicarsi alla stesura dei pezzi che vanno a formare il tanto atteso debutto sulla lunga distanza, dal titolo Inherited Hell, e pubblicato nel corso del 2009 dall’etichetta italiana Underground Symphony,
Il genere proposto in questo Inherited Hell rimane a cavallo tra heavy e power metal, con inoltre frequenti incursioni in territori thrash, progressive e gothic: Iron Maiden, Testament, Savatage, Nevermore, Iced Earth e Dream Theater sono infatti le principali influenze riscontrabili in questo lavoro, per una miscela potenzialmente interessante, capace di coniugare sonorità più marcatamente melodiche con passaggi più tirati e rocciosi, ma che non ha certo nell’originalità il proprio punto di forza. Purtroppo, premetto subito, questa proposta così varia non viene certo sfruttata nel migliore dei modi, da un lato a causa di una prestazione tutt’altro che esaltante da parte del cantante Kanon, abbastanza fiacca e approssimativa sia nelle parti in voce pulita che in quelle in growl, e dall’altro per via di una certa macchinosità di fondo per quanto riguarda le composizioni, un po’ troppo confuse ed eccessivamente dense di elementi. E dire che le qualità per fare bene, almeno dal punto di vista esecutivo, ci sono tutte: la coppia di chitarristi Cazu e Gman svolge davvero un ottimo lavoro sia in fase di riffing che negli assoli, mentre la sezione ritmica, composta da Beev al basso e Gama alla batteria, pur non risultando mai eccessivamente varia e fantasiosa quanto a soluzioni stilistiche offerte, riesce sempre a sostenere le composizioni in maniera ottimale e senza troppe sbavature. A non convincere per nulla in questo Inherited Hell sono le canzoni proposte, figlie di un songwriting abbastanza acerbo e decisamente privo di mordente, eccessivamente pretenzioso e un po’ troppo confuso nel complesso. Basti considerare ad esempio la potente Cycle of Hate Pt. 1 – The Descent, brano della durata di sei minuti a cavallo tra heavy, thrash e death metal, che tuttavia manca assolutamente di incisività. Stesso discorso per quanto riguarda Stonemachine, pezzo dagli ampi inserti melodici, che, soprattutto a causa di un refrain decisamente insipido, banale e, per certi versi, abbastanza fastidioso, non riesce proprio a fare presa sull’ascoltatore. Qualcosa di salvabile comunque c’è: la conclusiva Jaeger, Epic of the Last Hunter, suite della durata di dodici minuti, presenta delle idee tutto sommato interessanti, rovinate però da una interpretazione tutt’altro che irresistibile da parte del cantante Kanon, mentre la bella e dirompente A.D.A.M., a detta di chi scrive il brano migliore del lotto, si fa notare per delle linee melodiche assai accattivanti. Non è esente da critiche nemmeno la produzione, curata da Thomas Tiberi, soprattutto per via di un missaggio decisamente rivedibile, che tende a penalizzare soprattutto la voce e il lavoro delle chitarre.
Insomma, rimane poco altro da aggiungere. Questo Inherited Hell è a tutti gli effetti un disco scialbo e poco ispirato, con qualche idea interessante ma realizzata abbastanza frettolosamente e in maniera inadeguata, e con poca personalità. Un’uscita ampiamente trascurabile questa dei francesi Stonecast quindi, che avranno comunque modo di rifarsi negli anni a seguire, con dei lavori, si spera, ben più interessanti e riusciti.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Death Kneel Overture
02. Hellish Heirs
03. A.D.A.M.
04. Stonemachine
05. Ethereal Whispers…
06. … of Haven
07. Compagnons
08. Cycle of Hate Pt 1. – The Descent
09. Jaeger, Epic of the Last Hunter
Lineup:
Kanon – Vocals
Cazu – Guitars
Gman – Guitars
Beev – Bass
Gama – Drums