Recensione: Insnärjd
È bastato uno sguardo ai ringraziamenti del libretto del CD per palesare la provenienza dell’album: “Grazie e Dio e a tutti coloro che ci hanno supportato”. Si tratta ancora una volta della piissima “Momentum Scandinavia” e di una delle sue band di Christian Black Metal, o per chi preferisce Unblack metal, che ha tanto senso quanto l’Unheavy Metal o l’Unpower Metal.
In occasione della recensione dei loro compagni di scuderia Frosthardr mi sono già espresso sull’insulsaggine dell’affibbiare dei connotati cristiani a un genere nato esclusivamente come affronto e ripudio alla cristianità e ai suoi valori, quindi passiamo direttamente all’album in questione.
“Insnarjd” è un EP discretamente breve che consta di cinque tracce, di cui due strumentali, una specie di suite e due tracce cardine. I componenti della band sono cinque svedesi dallo sguardo truce e il modo di fare tipicamente black, che sul retro della copertina tendono la mano verso l’ascoltatore, come per dare un segno che tutto sembra tranne pacifico.
A differenza dei succitati Frosthardr, comunque, l’album è di buon livello.
La opener “Tower of Strength” infatti introduce bene lo stile fresco e ben articolato della band, che ricorda molto da vicino le creature più melodiche dei Darkthrone, che affianca alle solite chitarre stridenti tipicamente black anche dei contrappassi di chitarra meno distorta che ricorda molto da vicino l’heathen di scuola scandinava… quantomeno nella forma, visto che la sostanza è totalmente agli antipodi del genere.
Interessante anche la chiusura di “Legacy“, una strumentale in chitarra classica particolarmente pacifica, dal gusto medievale, che ricorda in un certo qual modo chiusure storiche come quella di Nordavind degli Storm, album al quale occhieggia anche il contenuto del libretto grazie alle numerose incisioni arcaiche riprodotte tra le sue pagine.
Interessanti i blast beat di “A Glimpse“, la traccia forse più black in assoluto, mentre fastidiosa e quasi molesta è “Journey into Afterlife“, che affianca all’aggressività del cantato in screaming un coro similparrocchiale molto poco ispirato che non contribuisce a creare l’atmosfera sperata.
Certo il materiale a disposizione è davvero poco, ma da quel poco emergono degli spunti sufficientemente attraenti che lasciano ben sperare nella band, sempre che si tralasci il profondo conflitto musical/ideologico perpetrato dai nostri cinque aggressivi svedesi. Il concetto melodico alla base di Insnarjd è interessante, certo, ma ancora vaga tra migliaia di band che hanno già percorso il loro sentiero in maniera più convincente e soddisfacente. Preso per quello che è, questo EP è l’equivalente un sasso in una pietraia, e non vedo come potrebbe spingere all’acquisto chicchessia. La proposta è decente e ben suonata, ma lungi dall’essere qualcosa di degno d’essere ricordato.
L’unico spunto che eleva questo lavoro al di sopra di molti altri della stessa categoria è quello ideologico, indubbiamente originale. Certo, c’è modo e modo di affidare alla religione il compito di donare appeal alle proprie produzioni. Band come gli Orphaned Land, per esempio, hanno prodotto lavori di livello talmente stellare da risultare clamorosi indipendentemente dal tema trattato, ma in quel caso per fortuna si tratta di un genere ben distinguibile dal black metal di stampo norvegese.
Per ora questo è quanto: un buon CD di buoni mestieranti, un paio di scelte azzeccate, ma la strada per emergere è ancora lunga… anche se l’inizio è tutto sommato niente male.
TRACKLIST:
1 – Tower of Strength
2 – Istid
3 – A Glimpse
4 – Journey into Afterlife
5 – Legacy