Recensione: Intermission
1986. Ronnie James Dio è già uscito dai Rainbow ed ha intrapreso la sua carriera solista con l’immenso Holy Diver, l’ottimo The Last In Line ed il discreto Sacred Heart. Forse in questo periodo non c’era la necessità di pubblicare un mini-cd dal vivo come Intermission. A mio parere Intermission deve essere considerato semplicemente come un piccolo prodotto atto a far conoscere ai fans il nuovo guitarist della band Craig Goldie.
33 minuti sono la durata irrisoria di questa testimonianza dal vivo abbastanza convincente la quale mette sul piatto della bilancia quattro canzoni, un inedito ed un medley che ripercorre i tempi andati. Registrato in America, San Diego, nel dicembre del 1985, Intermission scorre senza sussulti particolari. La produzione lungi dall’essere impeccabile non sminuisce la buona prova complessiva di Ronnie James Dio e ci fa sentire a tratti la presenza del pubblico. Oltre ai pezzi di Sacred Heart (l’opener incalzante King Of Rock’ N’ Roll e la più studiata title track / mid tempo) spicca nell’esecuzione di Rock’ N’ Roll Children l’attaccatura di Long Live Rock’ N’ Roll e Man On The Silver Mountain che non necessitano di presentazioni. Positivo l’inedito (versione studio) intitolato Time To Burn; un pezzo facile ed immediato che propone melodie curate che si muovono tra tempi moderati i quali esaltano l’ugola del singer. Grande l’impatto live della super Hit Rainbow In The Dark tratta da Holy Diver. Chiude lo show We Rock: ritmi sostenuti salutano la folla mettendo il sigillo sul disco.
Disco che è lungi dall’essere essenziale. Se, come accaduto al sottoscritto, trovate in offerta Intermission potrete sentire una trentina di minuti di musica che è sempre un piacere ascoltare per chi ama l’Heavy Metal più classico. In caso contrario non dannatevi a cercarlo.
Paolo “FIVIC” Beretta
Tracklist:
1. King Of Rock & Roll
2. Rainbow In The Dark
3. Sacred Heart
4. Time To Burn
5. Rock & Roll Children/Long Live Rock & Roll/Man On The Silver Mountain
6. We Rock
