Recensione: Into The Dark Past
I tedeschi Angel Dust sono noti ai più come complesso power/prog metal affermatosi tra la fine degli anni ’90 e il nuovo millennio; forse però non tutti sanno che agli albori della loro carriera, nella seconda metà degli ’80, erano dediti ad un classicissimo thrash metal violento e senza fronzoli.
Into The Dark Past, edito nel 1986, da molti indicata come la migliore annata per il thrash grazie a capisaldi quali Master Of Puppets, Reign In Blood, Peace Sells, Darkness Descends e così via, rappresenta l’esordio per il quartetto di Dortmund che dimostra già una maturità artistica invidiabile.
L’album è aperto dalla title track, una tetra intro di tastiera spezzata dal riff possente e fulmineo della terremotante “I’ll Come Back” che lascia già capire come gli Angel Dust non scherzino affatto. Un basso pulsante e una chitarra minacciosa anticipano la furia di “Legions Of Destruction”, ancora una volta un tripudio di riff assassini e assoli al fulmicotone, con un controtempo nella parte centrale che dimostra una capacità tecnica non indifferente.
Melodie fiere e rocciose aprono “Gambler” che si sviluppa poi in un vortice di follia, caratterizzato da una batteria sparatissima e da chitarre affilate come rasoi, per poi ritornare al tema iniziale verso la fine, salvo poi ritornare a ritmiche serrate negli ultimi secondi, mentre riff schizofrenici e improvvisi cambi di tempo fanno capolino nell'”anthraxiana” “Fighter’s Return”.
La voce rabbiosa di Romme Keymer la fa da padrone in “Atomic Roar” che naturalmente presenta anche una grande prestazione a livello strumentale; in “Victims Of Madness” si susseguono cori e temi solenni e al contempo malati, contornati da lancinanti acuti. Al tornado di distruzione di “Marching For Revenge” tocca il compito di chiudere (egregiamente) questo ottimo album.
A Into The Dark Past seguì nel 1988 To Dust You Will Decay, nuovamente infarcito di trame thrash/speed, a sua volta seguito dallo scioglimento degli Angel Dust avvenuto nel 1990. Come già accennato in apertura, gli Angel Dust si riformarono nel 1997 cambiando completamente genere, dedicandosi ad un power metal melodico (sempre con notevoli risultati) con metà formazione rivoluzionata, ma come si suol dire in certi casi, questa è un’altra storia…
I thrasher più incalliti possono continuare a dimenarsi ascoltando le note dei loro primi strepitosi album.
Federico “Federico95” Reale
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Tracklist:
01 Into The Dark Past 1:22
02 I’ll Come Back 4:55
03 Legions Of Destruction 4:59
04 Gambler 6:56
05 Fighter’s Return 5:01
06 Atomic Roar 5:24
07 Victims Of Madness 3:44
08 Marching For Revenge 4:16
Line-up:
Romme Keymer: vocals, guitars
Andreas Lohrum: guitars
Dirk Assmuth: drums
Frank Bankowski: bass guitars