Recensione: Into the Night
Defenders, aprite bene le orecchie. Si profila un’epoca di grande incertezza: tra reunion fallimentari, big in crisi d’identità e sconcertanti derive moderniste, le sorti dell’heavy metal sono appese a un filo. L’ultima ora pare scoccata. Ad Arvika, nel gelido abbraccio delle lande svedesi, il fervore di quattro adepti alimenta la fiamma della riscossa. In battaglia si fanno chiamare Enforcer e combattono per difendere i segreti dell’acciaio. Il primo comandamento è Into the Night, folgore di metallo borchiato che prende forma sotto l’egida di Heavy Artillery, label newyorkese impegnata da anni nel patrocinio dell’ortodossia metallica. NWOBHM e speed metal sono i cardini di un album che non fa prigionieri, apparso sotto silenzio ma già proiettato ai vertici della scena; l’ennesima, autentica rivelazione di un 2008 sorprendentemente prolifico.
Il mito di Savage Grace, Exciter, Mercyful Fate rivive tra i solchi del platter, ma una leggenda su tutte è ragione di fede: Iron Maiden. L’opener Black Angel celebra le grandi cavalcate di Killers: ne mutua lo spirito indomito, l’ardore esecutivo, la brillante sinergia tra basso pulsante e preziose trame chitarristiche. Un continuum premeditato e assolutamente credibile, che raggiunge il climax nello strumentale City Lights, epico tour de force ispirato alla tradizione di Phantom of the Opera e Gengis Khan. È sufficiente un’occhiata a titoli e look d’ordinanza per comprendere che la formazione scandinava, capitanata da Olof Wikstrand (voce), non intende scendere a patti. Nessun compromesso. Il processo compositivo si regola di conseguenza, inanellando una manciata di brani dal sapore antico per sonorità e iconografia. Ogni canzone è potenzialmente una hit: all killers, no fillers. Into the Night viaggia sui roventi binari dello speed metal, tallonata dall’eponima Speed Queen. L’incredibile refrain di On the Loose rievoca le gesta di Angel Witch, Diamond Head, Samson, eroi negli anni dell’oligarchia britannica. Scream of the Savage galoppa alla maniera dei campioni Helloween, autori del capostipite Walls of Jericho. Evil Attacker suggella una prestazione da incorniciare, per valori espressi e fedeltà alla causa; il micidiale riffing di Adam Zaars è l’arma letale di un gruppo che, nonostante la relativa inesperienza, si destreggia con la tempra del veterano.
Un maglio d’acciaio inossidabile, calato senza pietà sulle teste degli infedeli: questo è Into the Night. Un monito per chi rinnega le proprie radici, un grido di libertà nella notte dei tempi moderni. Un debutto entusiasmante.
Play it loud!
Federico Mahmoud
Tracklist:
1. Black Angel
2. Mistress From Hell
3. Into the Night
4. Speed Queen
5. On the Loose
6. City Lights
7. Scream of the Savage
8. Curse the Light
9. Evil Attacker