Recensione: Into The Now

Di vize84 - 13 Maggio 2004 - 0:00
Into The Now
Band: Tesla
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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85

Dopo un’attesa di 10 anni da quando i Tesla fecero uscire il loro ultimo album di inediti “Bust A Nut”, l’attesa era grande per un gruppo che con la sua buona musica aveva scritto uno delle migliori pagine della storia dell’hard rock anni 80. Ritmiche sostenute, assoli veloci ed espressivi ed una voce che si adattava in modo perfetto alla musica suonata: questo è quello che ci aveva proposto la band nel 1986 con la loro prima uscita “Mechanical Resonance”, album caratterizzato da veri pezzi storici quali “Comin’ Atcha Live”, “Moder Day Cowboy”, “Little Suzi” e altri, alternando canzoni aggressive a ballad più tranquille ma davvero belle da ascoltare. Negli anni segunti i Tesla hanno sfornato altri album, tutti caratterizzati dallo stesso “tiro” che è tipico del buon hard rock. Per questo le mie aspettative per il loro ultimo lavoro erano davvero molte.
1) Into The Now: l’album parte subito bene con la prima canzone caratterizzata da un ritmo veloce ed agressivo, tuttavia non ho aprezzato molto certe contaminazioni presenti come lo scratch tipico della dance o del nu metal verso i 2/3 della canzone, l’assolo non manca ma non ha nulla a che vedere in fatto di tecnica con quelli che si sentivano nei dischi precedenti, tutto sommato però la traccia si difende bene… 8/10
2) Look @ Me: canzone dalle caratteristiche simili alla precedente, piacevole e con qualche richiamo alla discografia passata, anche il discorso per la parte solistica è lo stesso fatto prima ma ciò non pregiudica il voto finale… 8/10
3) What A Shame: un brano a metà tra la ballad e il tipico pezzo hard rock anche qui non c’è molto da dire se non quanto ribadito in precedenza; tutto è molto ben equilibrato e la voce sposa bene le caratteristiche della canzone…8.5/10
4) Heaven Nine Eleven: questo è il pezzo che mi è andato giù di meno…sembra di ascoltare i Linkin Park (che a me non piacciono proprio per nulla); la canzone comincia subito con la voce campionata e il ritornello pur non essendo bruttissimo non nasconde certe innegabili somiglianze con alcune canzoni nu metal (vedi il riferimento ai Linkin Park). A me non è piaciuta…6/10
5) Words Can’t Explain: con questa canzone il gruppo si ritira su, davvero un bel pezzo con parti acustiche degne delle migliori ballad dei Tesla, alternate ad altre distorte e più agressive: il tutto risulta molto orecchiabile e piacevole…9/10
6) Caught In A Dream, un’altra ballad piacevole da ascoltare allo stesso livello della precedente, con un bel ritornello che ti fa ritornare per certe sonorità agli anni ’80, niente male…9/10
7) Miles Away, la canzone che parte in modo più heavy di tutte con un bell’assolo di wah, ma che poi rallenta mostrando aspetti di ballad, perdendoli solo verso la fine per riacquistare nella parte finale l’ “heavyness” dell’inizio, forse il miglior pezzo dell’album… 9.5/10
8) Mighty Mouse, un altro buon pezzo sfornato dai Tesla, seppur non eccezionale fa la sua buona figura con leggere rimiscenze skid row del periodo migliore, non a livello della precente ma tutto sommato carina…8.5/10
9) Got No Glory, questo pezzo è uno dei più agressivi e mantiene, a differenza di Miles Away, la sua agressività per l’intera durata, un altro bel pezzo…9/10
10) Come To Me è la penultima ballad dell’album, bella e ben suonata, conferma che la seconda parte dell’album è quella migliore…9/10
11) Recognize, un altro pezzo all’insegna dell’hard rock ripresentando qualche leggera influenza del nu metal che viene tuttavia ben mascherata dalla bravura del gruppo e dalla presenza di buone parti solistiche…8.5
12) Only You: l’album si chiude con una ballad particolarmente tranquilla, la più calma dell’intero “Into The Now” ma non per questo essa risulta noiosa, anzi è uno dei pezzi che preferisco dell’album proprio per la sua espressività che la fa quasi diventare una love song senza però essere troppo sdolcinata…9/10
Il voto finale è 85 e devo essere sincero, al primo ascolto non avrei dato più di 75 punti ma poi l’album è cresciuto con i successivi ascolti, ciò non toglie che certi arrangiamenti tipici del nu metal, peraltro evidenti per la maggior parte solo in una traccia, mettano un po’ di amaro in bocca, segno che non siamo più negli anni ’80… Fortunatamente certi gruppi riescono a mantenere la propria natura anche modernizzandosi e i Tesla sono uno di questi…

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